L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e l’Unicef lanciano un appello affinché vengano al più presto creati corridoi umanitari per evacuare i civili nella zona est di Aleppo.
Secondo gli ultimi dati oltre 100mila bambini sono costretti a bere acqua che è stata contaminata dai danni alle falde acquifere e ai condotti idrici causati dai raid aerei del Governo Russo e dell’Aviazione del Governo Siriano.
La guerra civile siriana, ormai in corso da quattro anni, coinvolge diverse forze militari e politiche in campo, mina seriamente gli equilibri internazionali e riflette specularmente la delicata composizione etnica presente nella regione.
Da un lato ci sono le forze legate al presidente siriano Bashar al-Assad, sostenuto dai governi con maggioranza sciita come Iran e Iraq, le cui truppe combattono al fianco di quelle governative. Dall’altro lato abbiamo i Paesi Sunniti del Golfo, in particolare Arabia Saudita e Quatar, che puntano a eliminare la minoranza sciita in Medio Oriente e che quindi sostengono, insieme alla Turchia, l’esercito dei ribelli.
Su un piano internazionale c’è una profonda scissione all’interno dell’Onu: Russia e Cina appoggiano, diplomaticamente e militarmente, il presidente Bashar al-Assad, mentre Stati Uniti, Francia e Regno Unito hanno espresso il loro appoggio ai ribelli.
In un quadro già di per sé così complesso si aggiungono le forze curde che combattono entrambi gli schieramenti allo scopo di proteggere la comunità curda presente in Siria. Inoltre non si può non tenere presente il lento penetrare delle forze islamiche fondamentaliste nei territori occupati dalle forze ribelli, che ha portato a una scissione anche su questo fronte.
Secondo l’Onu ad Aleppo nei quartieri sotto attacco rimangono 257mila civili, negli ultimi giorni sono morte oltre 200 persone sotto i bobardamenti che hanno colpito principalmente ospedali e presidi medici. La situazione è tragica, i feriti non possono essere né soccorsi né tratti in salvo.
Dopo il flop della tregua stabilita da Russia e Usa, più volte violata e che avrebbe dovuto consentire invece il recupero dei feriti e la protezione dei civili, resta necessaria l’urgenza di un intervento a scopo umanitario per proteggere le vittime di questa guerra, in particolare i bambini.
Le organizzazioni umanitarie chiedono a gran voce un accordo internazionale che ponga fine ai bombardamenti e consenta un intervento mirato a sostegno della popolazione siriana.