Hillary Clinton: moglie di un ex Presidente, bianca, donna. Buona presa sulla politica internazionale, immanicata con i governi “amici” degli Stati Uniti, per “la pace” (che tanto è presto detto che cosa significhi “pace” per gli USA) e, diciamolo, con poco appeal mediatico.
Donald Trump: imprenditore, milionario, strafottente, e a turno razzista, omofobo, xenofobo, sessista. Peccato che, a parte i milioni che l’hanno portato a questo punto, non abbia mai fatto politica e che – probabilmente – sia decisamente più “innocuo” della Clinton su questo piano, anche perché nemmeno i suoi futuri ipotetici colleghi del mondo possono credere che uno come Trump possa essere a un passo dalla Presidenza dell’America del Nord.
E invece ora sembra che i sondaggi siano a 46 contro 45 per cento. La rilevazione è dell’Abc/Washington Post, la prima condotta dopo la comunicazione di James Comey (Fbi) sul ritrovamento di nuove mail legate all’ex segretario di Stato Hillary, nonostante il 63 per cento dell’elettorato ritenga che questa nuova macchia non cambierà i risultati.
Forse no, e lo ribadiamo da tempo: Hillary è la donna giusta, per i motivi sopraelencati, al momento giusto. Per guidare quegli Stati Uniti attenti alle etichette, che dopo il Presidente nero ora devono avere una quota rosa. Già ben congeniale all’organigramma, e non scheggia impazzita come il folle e “impresentabile” (ma a chi, dopo che abbiamo avuto accanto il “Cavaliere” per vent’anni?) Donald. Ne parleremo tra una settimana. (MB)
Fonte: exibart.com NL dell’1 novembre 2016