Whashington, 29 gennaio 2017 – Con un ordine esecutivo, emanato il 27 gennaio, Donald Trump ha detto Stop agli immigrati da 7 Paesi a maggiorana musulmana ed ai rifugiati dalla Siria, sospendendo inoltre con effetto immediato il programma “Visa interview waiver”, che dava la possibilità ai cittadini stranieri titolati di chiedere il rinnovo del visto senza affrontare il colloquio personale con le autorità diplomatiche Usa. Si tratta del preannunciato decreto sui controlli accurati per i rifugiati che arrivano da Paesi considerati a rischio, un giro di vite “per tenere i terroristi dell’Islam radicale fuori dagli Usa”, ‘’ Non vogliamo terroristi nel nostro Paese … vogliamo ammettere nel nostro Paese solo coloro che lo sosterranno ed ameranno, profondamente, la nostra gente” e – ha continuato il presidente – ‘’vogliamo assicurare che non venga ammessa nel nostro Paese quella stessa minaccia che i nostri soldati stanno combattendo all’estero”, ha affermato Donald Trump annunciando le misure restrittive, riunite nell’ordine esecutivo denominato ‘’ “Protezione della nazione dall’ingresso di terroristi stranieri negli Stati Uniti”, firmato al dipartimento della Difesa. Al momento in deroga al decreto,come annunciato dal capo dello staff alla Casa Bianca, Reice Preibus, solo i detentori di green card, (un’autorizzazione a risiedere negli Usa per un periodo illimitato), sono esentati dall’ordine esecutivo e potranno entrare negli Stati Uniti. Le autorità però eserciteranno dicrezionalmente il potere di fermare i soggetti ritenuti sospetti.
In particolare le misure restrittive del nuove decreto firmato da Donal Trump prevedono :
Stop per tre mesi a ingressi da sette paesi musulmani:l’Iran è compresa nel provvedimento, oltre ad altri sette Paesi ai quali l’ingresso negli Stati Uniti è stato sospeso per tre mesi per i cittadini di sette paesi musulmani: Siria, Libia, Iran, Iraq, Somalia, Sudan, Yemen.
Sospeso per 120 giorni programma di ammissione rifugiati
Per impedire che i terroristi islamici possano entrare negli Stati Uniti, Donald Trump ha sospeso per 120 giorni il programma di ammissione di tutti i rifugiati e fino a ulteriore comunicazione l’ingresso di quelli siriani. “L’ingresso di cittadini e rifugiati siriani” è “dannoso per gli interessi del paese”
Priorità a rifugiati perseguitati per religione
Dopo i 120 giorni di sospensione dell’ingresso negli Stati Uniti per tutti i rifugiati, l’ordine esecutivo del presidente americano Donald Trump prevede di dare priorità a quelli appartenenti a minoranze perseguitate per motivi religiosi. Secondo il provvedimento, le autorità locali e statali dovrebbero avere un ruolo nel decidere se i rifugiati si possano insediare.
Sospeso visa interview waiver il programma rinnovo ‘automatico’ visto
Inoltre con il decreto a difesa degli stati uniti dall’ingresso di terroristi islamici, il presidente ha sospeso con effetto immediato il programma visa interview waiver, che consentiva ai cittadini stranieri titolati di chiedere il rinnovo del visto senza affrontare il colloquio personale con le autorità diplomatiche
L’Iran risponde alla offensiva decisione di Trump applicando la reciprocità.In risposta alla decisione degli Stati Uniti di sbarrare l’ingresso ai cittadini iraniani “La Repubblica islamica dell’Iran, pur nel rispetto del popolo americano e per difendere i diritti dei suoi cittadini, ha deciso di applicare il principio di reciprocità dopo la offensiva decisione degli Stati Uniti nei riguardi dei cittadini iraniani fino a quando la misura non sarà revocata”. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri ina nota diffusa dalla TV iraniana.
Di questi giorni anche la discussione sul rapporto con Mosca, ma ancora’’ presto per parlare delle sanzioni con la Russia’’ ha detto il presidente americano Trump nella conferenza stampa congiunta con la premier britannica, Theresa May alla Casa Bianca , prima della prevista telefonata fra Trump e il presidente russo Vladimir Putin. La May ha condiviso l’affermazione del presidente americano e facendogli eco ha osservato ‘’Pensiamo che le sanzioni debbano continuare finché gli accordi di Minsk non saranno stati applicati nella loro interezza, e in seno all’Unione Europea tutti continuiamo a seguire questa linea’’.