François Fillon, candidato repubblicano per le presidenziali francesi, è stato costretto ad annullare all’ultimo minuto la sua visita presso il salone dell’agricoltura di Parigi, il motivo è stata la sua immediata convocazione da parte dei giudici in merito a quello che è stato già definito come il “Penelope gate”, l’inchiesta per appropriazione indebita e abuso d’ufficio che coinvolge sua moglie Penelope e due dei suoi cinque figli.
Un altro duro colpo per il candidato all’Eliseo di cui sa ben approfittare la sua rivale Marin Le Pen, la candidata del Front National infatti appena il giorno prima aveva trascorso l’intera giornata con agricoltori e allevatori, facendosi immortalare fra mucche e cavalli. Il bacino di voti collegati al mondo rurale, pilastro della società francese, sono una questione molto importante per tutti i candidati in gioco.
Marin Le Pen è anche lei coinvolta in un’indagine su alcuni collaboratori da lei pagati come assistenti parlamentari con i soldi di Bruxelles, senza che questi avessero mai effettivamente messo piede al Parlamento Europeo, ma a differenza di Fillon si è rifiutata di presentarsi davanti ai giudici.
Successivamente in conferenza stampa Fillon ha detto: “Non cedo, non mi arrendo, non mi ritiro”, riaffermando così la sua volontà di continuare la corsa per le elezioni.
Dopo aver affermato di rispettare le istituzioni e che quindi si sarebbe presentato senza indugi il giorno della sua prossima convocazione, il 15 marzo (due giorni prima del termine ultimo per le candidature presidenziali) ha aggiunto con toni molto gravi di essere vittima di un piano politico-mediatico per screditarlo e impedirli di continuare il suo percorso, così come deciso invece dai suoi elettori.
Nel frattempo Bruno Le Maire, responsabile degli affari europei e internazionali nella campagna di Fillon, ha rassegnato le sue dimissioni mentre il partito centrista Udi, alleato di Fillon, ha convocato per la prossima settimana un congresso per prendere una decisione definitiva e ha sospeso fino a quel momento il proprio sostegno ai Républicains.
Smentite anche le voci di un fermo nei confronti di Penelope Fillon.
Fillon dunque, prima candidato favorito, continua a perdere terreno e le elezioni presidenziali francesi, che ancora devono entrare nel vivo, si preannunciano più infuocate che mai.