San Pietroburgo – Un ordigno artigianale riempito di oggetti contundenti è esploso nella linea blu della metro di San Pietroburgo e precisamente all’interno del tunnel che collega le fermate di Sennaya e Tekhnolichesky Institut. Almeno 10 i morti e oltre 20 i feriti, fra cui diversi bambini, è il primo bilancio riportato dalle autorità che hanno rinvenuto anche un altro ordigno fortunatamente inesploso e subito disinnescato nei pressi della stazione di Ploshchad Vosstaniya.
Tutte le stazioni sono state chiuse e sono in corso le procedure di evacuazione.
Ottanta operatori dei soccorsi sono stati inviati sul luogo dell’attentato.
Diverse foto e video pubblicati sul web e rimbalzati da un social all’altro mostrano un vagone della metro completamente sventrato dall’esplosione e corpi distesi sulla banchina.
Secondo fonti citate dall’agenzia Interfax l’ordigno che ha causato l’esplosione è stato probabilmente lasciato su un vagone prima che il convoglio partisse, questo dunque farebbe escludere un attacco kamikaze.
Vladimir Putin che si trovava a Strelna, nei pressi della città di San Pietroburgo, per un incontro bilaterale con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko è stato immediatamente informato di quanto accaduto. Ha manifestato la sua intenzione di recarsi sul luogo dei fatti ma i servizi segreti non lo hanno consentito. Dopo aver espresso le sue condoglianze ai parenti delle vittime il leader del Cremlino ha affermato che per il momento i motivi dell’attentato non sono chiari e quindi non bisogna escludere nessuna ipotesi, né quella criminale né quella terroristica.