Dopo quasi dieci anni di servizio come inviato diplomatico, l’attuale ambasciatore russo a Washington, Sergey Kislyak, lascerà il suo incarico a fine estate per fare ritorno a Mosca.
La notizia è riportata da diversi media americani che citano fonti governative coperte da anonimato.
Kislyak è stato ambasciatore durante la campagna elettorale per le presidenziali statunitensi del 2016 e costituisce una figura chiave nell’indagine Russiagate.
La Russia è accusata dai servizi di intelligence americani di aver cercato di interferire con il risultato elettorale delle elezioni presidenziali dello scorso novembre attraverso attacchi informatici.
Il Congresso e il super procuratore Robert Muller, incaricato dal dipartimento della Giustizia di guidare l’indagine sul Russiagate stanno esaminando i rapporti di Kislyak con i membri della squadra della campagna elettorale e di transizione di Donald Trump.
Kyslyak infatti ha incontrato il procuratore generale Jeff Session, così come anche Jared Kushner che è genero e consulente di Donald Trump, Carter Page dello staff elettorale, per non parlare di Michael Flynn l’ex consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, costretto a dimettersi proprio in seguito ai rumors sui suoi rapporti con i funzionari russi.
Lo stesso Jeff Sessions è stato costretto ad astenersi dall’occuparsi di tutta la questione dell’ingerenza russa negli affari presidenziali in quanto, una volta interrogato dal Congresso, non ha rivelato i suoi contatti con Kislyak.
Kyslyak è stato al centro della ribalta anche a seguito della riunione del 10 maggio nello studio ovale, quando fece da mediatore fra il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e Donald Trump, in quell’occasione il presidente degli Stati Uniti ha rivelato a entrambi informazioni riservate.
Secondo quanto riportato dalla Nbc il sostituto di Kislyak sarà Anatoly Antonov, attuale vice ministo della Difesa russo e maggiore esponente della linea più dura del governo del presidente russo Vladimir Putin, tanto da guadagnarsi pesanti sanzioni da parte dell’Unione Europea per il suo ruolo nella crisi in Ucraina.
Per formalizzare l’abbandono dell’incarico da parte dell’ambasciatore sarà celebrata una festa di addio a Washington l’11 luglio.