Cosa ne sarà dei “dreamers”? Ovvero degli immigrati irregolari entrati negli Stati Uniti in minore età a seguito dei propri genitori?
Questa mattina una dichiarazione rilasciata da due dei principali leader democratici affermava che era stato raggiunto un accordo con il presidente degli Stati Uniti per lavorare sulla legge di protezione dei “dreamers”, ma successivamente è arrivata una secca smentita da parte dello stesso Trump.
Ieri sera, mercoledì 13 settembre, presso la Casa Bianca, ha avuto luogo una cena durante la quale si è discusso appunto del DACA (Deferred Action for Childhood Arrivals), il programma approvato dalla legislazione Obama che regolarizzava la posizione dei “dreamers” e abrogato poi da Trump lo scorso 5 settembre.
Fra i partecipanti il capo dei democratici al Senato, Chuck Schumer e la leader dei democratici alla Camera dei rappresentanti Nancy Pelosi. “Abbiamo accettato di salvaguardare rapidamente le protezioni del Daca ed elaborare un pacchetto di sicurezza delle frontiere, escluso il muro,che sia accettabile da entrambe le parti”, hanno dichiarato successivamente Schumer e Pelosi in una nota riportata da Reuters.
Oggi però Donald Trump con una serie di tweet ha dichiarato che “Nessun accordo è stato fatto ieri sul DACA. La sicurezza delle frontiere dovrebbe essere concordata in cambio del consenso”, ha aggiunto anche di essere favorevole alla regolarizzazione dei migranti ma che questo non può prescindere da una maggiore sicurezza ai confini, dunque il muro si farà.
Il partito democratico ha garantito che avrebbe votato sempre in senso contrario a qualsiasi legge che predispone finanziamenti per il muro al confine fra Messico e Stati Uniti e anche molti repubblicani al Congresso sono dello stesso avviso.
Nel frattempo il destino di circa ottocentomila persone, i “dreamers” appunto, resta tuttavia incerto.