Insulti e scontri tra il dittatore del nord-Corea Kim Jong e il presidente americano Donald Trump. Gli Stati Uniti hanno annunciato che abbatteranno qualsiasi missile nordcoreano che “avesse come obiettivo anche solo sorvolasse l’isola di Guam” nel Pacifico, a 3.400 km da Pyongyang dove sorge, tra le altre, la Andersen Air Force Base. Qui sono schierati i bombardieri strategici Usa B-1B Lancers che piu’ volte hanno sorvolato la penisola coreana. Lo ha dichiarato il vice segretario di Stato Usa, Susan Thornton, scrive il sito di informazione russo Sputnik.
Un’estate a colpi di missili anche nella retorica tra Trump e il dittatore leader Kim Jong-un che aveva minacciato, dopo aver lanciato due missili balistici intercontinentali (Icbm) Hwasong-14 il 4 ed il 28 luglio, in grado di colpire tutti gli Usa, di sparare 4 Hwasong-12 (a raggio intermedio) il giorno di ferragosto contro Guam. Evento che si guardo’ bene dal realizzare
“Vogliamo un mondo in cui ci siano Paesi che cooperano tra loro. Non possiamo avere un piccolo pazzo che spara missili sugli altri”: così il presidente americano Trump definisce il leader nordcoreano Kim Jong- e dice che già il suo predecessore avrebbe dovuto fermarlo.
“Stiamo parlando di armi di distruzione di massa e non possiamo permettere che qualcuno metta il nostro popolo in pericolo”, ha aggiunto Trump. “L’uomo missile doveva essere gestito molto tempo fa”, ha detto il presidente Usa chiamando di nuovo Kim ‘rocket man’ e accusando Obama e la Clinton. Si apprende anche che i consiglieri del tycoon lo avevano messo in guardia da attacchi diretti e personali al dittatore nel suo discorso all’Onu.
Intanto la Cina blocca l’export di greggio verso la Corea del Nord, secondo le sanzioni disposta dalle Nazioni Unite per i test nucleari e i missili balistici. Azzerato, inoltre, l’import di tessile, un duro colpo perchè rappresenta circa il 90% dei flussi di Pyongyang, una delle voci principali dell’interscambio con Pechino.