Assad: raid occidentali uniranno la Siria. Pence, lotta alle armi chimiche

Papa Francesco fa appello ai politici responsabili per la pace in Siria

Immagine: il rais Bashar al Assad

I missili occidentali sulla Siria secondo Bashar al Assad avranno l’effetto di “unire il Paese” sotto la sua leadership. A riferirlo il parlamentare russo Dmitry Sablin ricevuto oggi a Damasco dal rais siriano insieme ad una delegazione di politici moscovita . La presidenza siriana ha postato le foto dell’incontro su twitter . 

Ad un giorno dai bombardamenti Usa, Francia e Gran Bretagna autori dell’azione contro il presunto attacco chimico alla città siriana di Duma, insieme ai 12 partner presentano in Consiglio di Sicurezza Onu un nuovo progetto di risoluzione sulla Siria da discutere a partire da domani. L’indagine sull’uso di armi chimiche e l’istituzione di un’inchiesta indipendente sono al centro del testo che rilancia la diplomazia.

Intanto il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha bocciato una risoluzione proposta dalla Russia per condannare gli attacchi militari di Trump, Londra e Parigi contro l’uso di armi velenose del regime siriano. I nove voti necessari per la sua approvazione non stati raggiunti. Soltanto  Russia, Cina e Bolivia hanno votato a favore durante la riunione di emergenza del consiglio al Palazzo di Vetro a  New York, richiesta dalla Russia che ha sottolineato grande preoccupazione per l’aggressione contro lo stato sovrano siriano in violazione del diritto internazionale e della Carta dell’Onu ai quali ha fatto riferimento Antonio Guterres segretario nazionale delle Nazioni Unite in apertura del Consiglio di Sicurezza per un voto di coerenza.

Le relazioni internazionali sono state danneggiate dall’attacco condotto da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna in Siria.  Lo ha dichiarato il rappresentante permanente della Russia all’Onu, Vasily Nebenzya, intervenendo al Consiglio di Sicurezza che ha anche sottolineato quanto la Russia si sia prodigata per evitare l’azione destabilizzatrice degli  Stati Uniti e i suoi alleati che invece ‘’hanno ignorato gli appelli di tornare alla ragione”. 

Per una accellerazione del processo politico, richiesto da Gutteres l’intervento immediato a New York dell’inviato speciale dell’Onu Staffan de Mistura per una consultazione efficace sulla crisi siriana ‘che non dovrà avere una soluzione militare’.  

Chi usa armi chimiche deve pagare… Siamo assolutamente certi che il regime siriano ha condotto l’attacco a Douma e che sono state usate armi chimiche, dei gas. L’inchiesta degli ispettori dell’Opac lo dimostrerà”. Lo afferma il vicepresidente americano Mike Pence. Se il regime di Assad continuasse ad ‘usare il gas chimico gli Stati Uniti sono pronti di nuovo ad usare la forza’’ ha riferito intervendo al Palazzo di Vetro Nikky Haley, ambasciatore degli Usa all’Onu. “Il raid di ieri è un messaggio chiarissimo: gli Stati Uniti non consentiranno al regime di Assad di usare le armi chimiche”. Haley ha parlato di una “campagna di disinformazione” della Russia: “Ma le foto dei bambini morti non sono fake news”. Sullo stesso piano anche le dichiarazioni di Karen Pierce ambasciatrice britannica all’Onu che ai giornalisti prima dell’incontro d’urgenza del Consiglio di Sicurezza ha spiegato che ‘ i raid effetuati da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia erano volti a “indebolire la capacità e la deterrenza dell’arsenale chimico del regime siriano”. La diplomatica ha anche sottolineato che secondo le informazioni raccolte da Londra, l’attacco chimico a Duma è avvenuto tramite una ‘bomba barile’ (barrel bomb).  Inoltre un elicottero governativo è stato avvistato alla vigilia dell’attacco stesso, e “le forze di opposizione non usano né bombe barile né elicotteri”, ha rimarcato Pierce.

La Gran Bretagna deve prevenire eventuali ritorsioni della Russia e “deve prendere ogni precauzione possibile” dopo i raid in Siria al fianco di Stati Uniti e Francia. Lo ha detto il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson parlando ad un talk-show sulla Bbc.

Alla notizia di almeno 20 vittime nell’attacco aereo sferrato ieri sera contro una importante base iraniana a sud di Aleppo, in Siria, il premier italiano Paolo Gentiloni invoca soluzioni diplomatiche e conferma la linea italiana contraria a ogni intervento militare auspicando che l’azione di Usa Londra e Parigi non inneschi una escalation.

Papa Francesco mostra profondo ‘turbamento per l’attuale situazione mondiale’ e prega perché la crisi siriana trovi presto una soluzione. Bergoglio si appella a tutti i responsabili politici  perché concordino un’azione comune ‘e possano prevalere giustizia e pace in Siria’.

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