Singapore, 10 giugno 2018 – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il leader nord-coreano, Kim Jong-un, si sono incontrati a Singapore per stabilire le linee del prossimo vertice del 12 giugno alla Capella Hotel sull’isola di Sentosa. Un summit definito da Trump “un’occasione storica, che forse non si ripeterà”.
Lasciato il G7 in Canada prima della conclusione il presidente degli Stati Uniti con un volo di 17 ore è atterrato alla Paya Lebar, nella zona centro-orientale dell’isola. Dopo essere scesi dall’Air Force One, nessuno ha parlato con i giornalisti, né Trump né i suoi consiglieri. Il presidente ha salutato scendendo le scale da solo e poi ha fatto grande sorriso salutando i responsabili di Singapore arrivati ad accoglierlo. Il presidente USa è poi salito sul suo veicolo corazzato diretto all’hotel dove alloggia, scortato da circa 30 auto. L’Air Force One con a bordo Trump è atterrato pochi minuti prima delle 20.30, ora locale, mentre Kim è arrivato nel primo pomeriggio all’aeroporto Changi, dove è stato accolto dal ministro degli Esteri di Singapore, Vivian Balakrishnan. Dopo l’atterraggio, il leader nord-coreano è stato scortato all’hotel St. Regis, che lo ospiterà nei giorni del summit, mentre Trump alloggerà all’hotel Shangri-La: entrambi si trovano nell’area di Tanglin, nel centro della città-Stato. Nel pomeriggio, Kim ha incontrato il premier di Singapore, Lee Hsien-long, che domani vedrà il presidente Usa. “Il mondo intero sta guardando a questo storico summit tra Repubblica Democratica Popolare di Corea e Stati Uniti”, ha dichiarato il dittatore di Pyongyang, “e grazie ai vostri sforzi siamo stati in grado di completare i preparativi per questo storico summit”. Kim ha poi aggiunto che si attende che il summit “sarà di grande successo”. Prima dell’arrivo dei due leader, il primo ministro di Singapore ha confermato anche la cifra stanziata dalla città per ospitare lo storico vertice, che si aggira intorno ai venti milioni di dollari di Singapore (12,7 milioni di euro). “Ospitare il summit ci dà visibilità”, ha dichiarato oggi il premier di Singapore prima dell’incontro con Kim. “Quando le due parti ci hanno chiesto di ospitare il summit, non potevamo dire di no. Dovevamo farci avanti. Siamo in grado di farlo, abbiamo speso molte risorse, ma possiamo fare un buon lavoro”, ha detto Lee, confermando la cifra dei venti milioni di dollari di Singapore. “Siamo pronti a pagare ed e’ il nostro contributo a uno sforzo internazionale che è nel nostro profondo interesse”.