Il Giappone conta le vittime, circa cento secondo fonti governative, a causa della violenta ondata di maltempo che ha messo in ginocchio diverse città come Hiroshima, completamente allagata dalle forti piogge.
Le regioni più colpite, Kansai e Kyushu, si trovano nella parte centro occidentale del Giappone, il premier Shinzo Abe ha definito le operazioni di soccorso “una corsa contro il tempo”. Circa 54mila uomini delle forze di autodifesa, polizia e vigili del fuoco, oltre alla guardia costiera, sono impegnati in queste ore a portare assistenza alla popolazione rimasta intrappolata in casa dalla copiosa inondazione. Diciannove le prefetture interessate per un totale ci 5,9 milioni di residenti che hanno ricevuto l’ordine di evacuazione e sono state costrette a pernottare nei centri di accoglienza da ieri.
Nella nota prefettura di Okayama, tra le aree più colpite dalle furie delle intemperie, circa 1.000 persone che avevano trovato rifugio sui tetti delle proprie abitazioni sono state messe in salvo dagli elicotteri e dalle imbarcazioni. Nel distretto di Mabicho, invece, circa 1.200 ettari di terreno sono stati sommersi dall’acqua, con 4.600 case completamente inondate e perlopiù distrutte. Secondo stime del ministero per le Infrastrutture il processo per ripristinare i collegamenti di trasporto potrebbe durare mesi. Sospesa poi la produzione di auto come la Daihatsu, che ha fermato le catene di assemblaggio in quattro prefetture a causa delle difficoltà nel reperire i pezzi di ricambio, la Mazda e molte altre.
Buone notizie, in parte, dalla Thailandia dove il dramma dei ragazzi finiti dentro la grotta di Tham Luang Nang pare avviarsi verso una conclusione positiva, nonostante le condizioni meteorologiche stiano precipitando nuovamente. Le operazioni di salvataggio sono riprese e la pioggia fitta rischia di aumentare il livello dell’acqua, nella grotta ormai nota in tutto il mondo sono rimasti ancora otto giovani ragazzi e il loro allenatore.
Le autorità non hanno ancora voluto divulgare informazioni sull’identità dei ragazzi salvati domenica, ma dopo il successo dei primi salvataggi hanno espresso ottimismo. “Speriamo di darvi buone notizie in poche ore”, ha detto Narongsak Osottanakorn, il coordinatore dei soccorritori. Il Daily Beast ha diramato i nomi dei primi ragazzini tratti in salvo: Nattawut Thakamsai, 11 anni, chiamato Tle, attaccante della squadra; Prajak Sutham, 14 anni: portiere, soprannominato Note, gioca da due anni, talvolta in centrocampo; Pipat Bodhi, 15 anni: portiere, Nick, non gioca abitualmente con i “cinghiali”, si unì al gruppo solo per paasare del tempo con un amico nell’allenamento del 23 giugno, quando poi si infilarono nella grotta; Peerapat Sompiangjai, 16 anni, Night, ala destra.
Sui nomi però non si hanno ancora conferme ufficiali per una precisa decisione dei coordinatori delle operazioni, i giovani non hanno ancora riabbracciato le famiglie e sono stati portati in ospedale per i controlli di rito. Ricordiamo che il salvataggio sta coinvolgendo in queste ore circa tredici sommozzatori specializzati stranieri e cinque thailandesi che dovranno trasportare i ragazzi dalla grotta attraverso lunghi cunicoli contorti intasati d’acqua fango. La morte venerdì scorso di un primo sommozzatore thailandese, Samal Gunan, sottolinea i rischi dell’operazione. Speriamo bene.