Tripoli, 21 aprile 2019 – 60 bambini tra le 190 vittime ad oggi causate dal conflitto libico. Il leader del governo di unità nazionale, Fayez al-Sarraj, ha proclamato tre giorni di lutto nazionale.
L’ONU manifesta preoccupazione per l’aumento della pressione militare e chiede la sospensione dell’uso delle armi pesanti e il bombardamento indiscriminato sui quartieri dei civili, che hanno provocato decine di morti. Il generale Haftar smentisce il suo coinvolgimento nell’attacco finale. Le forze dell’uomo forte della Cirenaica accusano imprecisate ‘milizie terroriste ‘’ responsabili di aver sparato colpi di artiglieria su Abu Slim, il quartiere a ridosso del centro della capitale. Khalifa Haftar, non sarebbe, secondo fonti militari di parte, a capo dei raid aerei su Tripoli e dintorni avvenuti la notte del 21 aprile, che invece gli attribuisce il portale libico The Libya Observer, aggiungendo che non risultano vittime al momento.
In risposta, le forze fedeli al primo ministro del Governo di Accordo Nazionale F?yez Mu??af? al-Sarr?j, hanno lanciato una controffensiva a sud e a est di Tripoli assediando, secondo fonti militari, le forze di Haftar nelle aree di Wadi Rabie, a circa trenta chilometri a est di Tripoli, e Suani Beni Adem, a circa 25 chilometri a sud ovest della capitale.
A pagare le conseguenze della guerra civile sono la popolazione civile e i profughi. Le Nazioni Unite invitano a trovare una soluzione pacifica al conflitto, la terza dal 2011. “Il numero dei profughi causati dai combattimenti dentro e attorno a Tripoli ha raggiunto la soglia dei 20mila, secondo l’Agenzia per i migranti. Oltre 2500 persone sono state evacuate nelle sole ultime 24 ore. A riferirlo Stéphane Dujarric, portavoce del Segretario generale Onu.
L’Alto commissariato per i rifugiati ha messo in salvo 150 profughi; erano detenuti del centro di Abu Salim, divenuto uno dei principali campi di battaglia tra le opposte fazioni dalla ripresa delle ostilità.
Il governo presieduto da Fayez al-Sarraj ha inviato una lettera al Consiglio di sicurezza dell’Onu per chiedere l’apertura di una inchiesta che ‘’ristabilisca la verità dei fatti sulle violazioni perpetrate dalle forze del generale Khalifa Haftar’’.‘’Riteniamo totalmente responsabili gli Stati che hanno contribuito a queste aggressioni – continua il documento – e chiediamo alla commissione e al comitato per le sanzioni di tenere conto di queste violazioni alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza’’. La lettera trasmessa dal governo di Accordo nazionale sottolinea la convinzione che ‘’Haftar, le sue milizie e quelli che li sostengono commettano crimini di guerra e violazioni dei diritti umani stabiliti a livello internazionale’’.