Hong Kong, 13 giugno 2019 – Sale la tensione per la legge sulle estradizioni in Cina che l’assemblea legislativa ha rinviato al secondo giorno consecutivo a causa delle proteste. Intanto la polizia di Hong Kong tenta di arginare i manifestanti e sparge lacrimogeni mentre raggiungono il parlamento.
La decisione del rinvio è arrivata dopo le proteste di ieri con scontri e 72 feriti, definite “una sommossa organizzata” dalla leader della città semi-autonoma, Carrie Lam. Secondo quanto dichiarato da un funzionario dell’assemblea Legislativa, Cicely Wong, non è stata fissata una data per la ripresa del dibattito sulla controversa legge, che permetterebbe l’estradizione di latitanti anche nei Paesi con cui non è in vigore un trattato in questo campo, tra cui la Cina.
Pechino continua a sostenere con forza la legge sulle estradizioni del governo di Hong Kong e il portavoce del ministero degli Esteri, Geng Shuang, afferma che qualsiasi azione che danneggi Hong Kong è vietata, ammonendo così negli Stati Uniti.
Nella mattina di oggi, l’amministrazione di Hong Kong aveva annunciato la chiusura degli uffici governativi per il resto della settimana, dopo i disordini di ieri, e la polizia ha riaperto le strade del centro di Hong Kong teatro delle proteste piu’ dure.