Buenos Aires – Con i video saluti del Presidente della Repubblica Argentina Mauricio Macri e del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella si è aperto il 19 luglio nel Campus della Universidad Católica Argentina di Buenos Aires l’83° Congresso Internazionale della Società Dante Alighieri.
Alla presenza di oltre 800 delegati provenienti da tutto il mondo il presidente della Società Dante Alighieri Andrea Riccardi ha ricordato le ragioni fondamentali della scelta dell’Argentina come sede del primo congresso Dante che si tiene, in lingua italiana, fuori dai confini europei. Ricordando il rapporto di lunga storia e di grande futuro del rapporto tra Italia e Argentina, dove il destino di molti italiani si è meticciato con molti caratteri argentini, ha aggiunto: “Il nostro non è un rapporto estrinseco, ma intrinseco. Si vede anche nella contaminatio linguistica che ha segnato lo spagnolo degli argentini.”
La lingua italiana è stata il filo conduttore di tutta la prima giornata del Congresso dove tra gli altri, oltre alla Vice Presidente della Repubblica ArgentinaGabriela Michetti e al Ministro dell’Istruzione, della Cultura, della Scienza e della Tecnologia Alejandro Oscar Finocchiaro, sono intervenuti il Sottosegretario di Stato del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Ricardo Antonio Merlo e il Console Generale d’ItaliaRiccardo Smimmo, nonché la Ministra dell’Istruzione e dell’Innovazione della Città Autonoma di Buenos Aires Soledad Acuña: “sono oltre 7mila gli studenti delle scuole della Città che studiano l’italiano come lingua straniera, uno strumento prezioso per accedere ad ambiti culturali, educativi e lavorativi”. L’ambito imprenditoriale e professionale delle industrie culturali ha animato gli interventi del Forum Italia-Argentina Cult & Tech, che ha concluso la prima giornata di lavori con una serie di contributi moderati dal Direttore dell’ufficio ICE di Buenos Aires Luigi D’Aprea.
Molto applaudito l’intervento del Ministro Finocchiaro, che ha ricordato con commozione la figura di Andrea Camilleri attraverso il suo personaggio più famoso e amato: “Ora Montalbano non sarà più il commissario di Vigata, ma ovunque si trovi continuerà a inseguire i criminali, pensando a Livia e arrabbiandosi per le gaffes di Catarella. Addio, Andrea, e grazie alla Dante Alighieri che, difendendo la lingua italiana, continuerà a preservare anche il ricordo di te”.
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