Bernie Sanders, il “Re” del Nevada, i “giovani” e gli ispanici con lui

Il senatore 78enne è l’anti Trump, stacca di oltre 27 punti Joe Biden nel terzo appuntamento delle primarie Dem

Sono passate più di 50 ore, ormai, dalla chiusura degli scrutini dei caucus del Nevada e, accaduto in Iowa, anche in Nevada si procede a rilento: 2.018 caucus su 2.097, pari al 96% comunicati. Sanders ha stravinto, è lui l’anti Trump.

In analogia con quanto visto in Iowa anche per i caucus del Nevada gli elettori si presentano al seggio ed esprimono un primo voto, poi gli elettori dei candidati che non superano il 15% in un caucus devono riallinearsi su un altro candidato, infine ogni caucus assegna proporzionalmente dei county delegates.

Ecco perché i Democratici del Nevada hanno annunciato tre diversi risultati: le preferenze iniziali, i voti finali dopo il riallineamento e, appunto, i county delegates.

Nel primo voto, Sanders ha ottenuto il 34% seguito da Biden con il 17,6% e Buttigieg con il 15,3%, stavolta terzo e in calo nel Silver State. Staccati la Warren al 12,9%, Amy Klobuchar 9,6% e Tom Steyer al 9%.

La trasformazione in delegati di contea ha visto Bernie Sanders raggiungere il 46,8% contro il 20,4% di Biden e il 13,9% di Buttigieg. Sanders, insomma, ha vinto i suoi avversari in 10 contee su 16, incluse le più popolose (Clark e Washoe) circa l’85% dell’intero elettorato. Buttigieg, invece, ha vinto in 5 contee ed è in corso un testa a testa con Sanders per aggiudicarsi l’ultima.

I giovani e gli ispanici, secondo gli “entrance poll” di CNN riportati dal Washington Post, hanno decretato la vittoria del senatore del Vermont, uno schiacciante 68% tra gli elettori appartenenti alla fascia d’età 17-29 e un 48% tra quelli di età compresa tra 30 e 44 anni (il 21% dell’elettorato). Vincerebbe Joe Biden tra gli over 65 che sembrano non apprezzare Sanders, consegnandogli un piccolo 13%, contro il 27% dell’ex vice-presidente.

Dato da non sottovalutare è il successo di Sanders in uno Stato notoriamente moderato/conservatore.

Il calendario delle primarie prevede adesso l’appuntamento di sabato 29 in South Carolina, antipasto del Super Tuesday del 3 marzo quando voteranno 13 Stati tra cui Texas e California, roba grossa.

Next stop: South Carolina.

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