I funerali militari per commemorare l’ex presidente egiziano Hosni Mubarak si sono tenuti oggi nella città de Il Cairo presso la moschea di al-Mosheer Tantawy.
Oltre all’attuale presidente Abdel Fattah al-Sisi erano presenti anche i principali esponenti militari e religiosi nonché molti ex-ministri del governo Mubarak.
Il feretro, avvolto da una bandiera egiziana, è stato trasportato in elicottero e poi issato su una carrozza trainata da cavalli. Un picchetto d’onore lo ha scortato fino alla porta principale della moschea e un gruppo di ufficiali ha portato le medaglie dell’ex presidente, che è stato salutato da 21 colpi di cannone. Un altro picchetto d’onore ha atteso la bara fuori dal luogo di culto per poi procedere con la sepoltura nel cimitero di famiglia a Heliopolis.
Ironia della sorte la moschea in cui si è svolto il rito funebre porta il nome del feldmaresciallo Hussein Tantawi, a capo del consiglio militare che governò il Paese proprio dopo la caduta di Mubarak e fino alla salita nel 2012 di Mohamed Morsi, leader dei Fratelli Musulmani.
Il presidente Al-Sisi ha guidato il corteo e partecipato al rito funebre prima della sepoltura, esprimendo le sue condoglianze alla moglie e ai figli e dichiarando tre giorni di lutto nazionale. Tuttavia durante il suo breve discorso di commiato non ha menzionato i trent’anni di governo del Faraone ma bensì le sue prodezze nel 1973 durante la guerra contro Israele. Sulla stessa linea anche i media governativi che hanno esaltato soprattutto i trascorsi militari dell’ex presidente quando era alla guida dell’aeronautica egiziana.
Hosni Mubarak era l’ultimo leader ancora in vita fra quelli spodestati durante le cosiddette Primavere Arabe. Zine El-Abidine Ben Ali, ex presidente della Tunisia, è morto lo scorso settembre a Gedda, dove si trovava in esilio. Mu?ammar Gheddafi invece, come è noto, fu ucciso durante le stesse proteste del 2011. Questi tre presidenti hanno portato avanti il loro mandato per decenni lasciandosi alle spalle dei paesi letteralmente in pezzi con conseguenze visibili ancora oggi a distanza di quasi dieci anni.
In Egitto, la caduta di Mubarak ha segnato anni di incertezza e disordini frutto del braccio di ferro tra l’esercito e i Fratelli Musulmani. Fu l’attuale presidente Al-Sisi a rovesciare con un colpo di stato militare il governo di Morsi, il primo presidente egiziano liberamente eletto. Secondo Amnesty International sotto la presidenza di Al-Sisi l’Egitto sta conoscendo un profondo deterioramento dei diritti umani e a questo proposito non possiamo non citare il caso di Giulio Regeni e quello più attuale dello studente di Bologna Patrick Zaky.