Siria. La Turchia risponde all’attacco di Damasco a Idlib

Erdogan: Assad pagherà per gli attacchi aerei nella provincia di Idlib. Nel nord ovest della Siria, Idlib è l'ultima zona controllata dai ribelli che il regime di Bashar al Assad e i suoi alleati stanno tentando di riconquistare

Salito a cinque il numero dei militari turchi morti nell’offensiva  dell’esercito di Damasco e tre sono le vittime civili.

 A darne l’annuncio degli otto morti il ministero della Difesa. Un attacco che ha scatenato la reazione di Ankara. Le forze turche hanno colpito 54 obiettivi dell’esercito siriano nella regione di Idlib, neutralizzando 76 soldati del regime di Damasco. Lo ha reso noto il ministro della Difesa turco, Hulusi Akar, citato dall’agenzia di stampa Anadolu. Si tratta della risposta turca ad un raid siriano a Idlib, roccaforte dei ribelli, nel quale Ankara ha denunciato la morte di cinque soldati. L’offensiva è stata ordinata direttamente dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha confermato l’esito dell’attacco. Il regime di Damasco è impegnato in un’offensiva per riprendere il controllo della provincia nel nord ovest della Siria e sottrarla a gruppi islamisti ribelli; offensiva che non sta risparmiando la popolazione civile, con più di 600mila profughi in fuga verso il confine turco. 

Erdogan è deciso a proseguire contro i  raid aerei di stamani del regime siriano contro obiettivi turchi a Idlib, dove sono morte 8 persone, 5 soldati e 3 civili. Li abbiamo fatti pagare e continueremo a farli pagare per quello che hanno fatto”. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, parlando a Kiev in una conferenza stampa con l’omologo ucraino Volodymyr Zelenski al termine dell’Alto consiglio strategico bilaterale. Assad pagherà per  l’uccisione ha continuato Erdogan:   “Tutti devono riconoscere le proprie responsabilità nel quadro del processo di Astana e continuare a lavorare”,. Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha intanto avuto un colloquio telefonico sugli ultimi sviluppi a Idlib con l’omologo russo Serghei Lavrov. Ankara aveva già accusato Mosca nei giorni scorsi di non far rispettare la tregua nell’area al regime di Bashar al Assad

Contesto

La Turchia l’1 marzo aveva annunciato un’offensiva militare incorso contro le forze del regime di Bashar al Assad a Idlib, nel nordovest della Siria, in risposta agli attacchi siriani che hanno inflitto ingenti perdite ad Ankara. Ankara ha precisato che non intende scontrarsi con le forze russe sul terreno, alleate di Assad. “L’operazione ‘Spring Shield’, lanciata dopo il vile attacco del 27 febbraio a Idlib, va avanti con successo”, ha dichiarato il ministro della difesa turco Hulusi Akar, dopo l’uccisione di decine di soldati nei giorni scorsi. “L’operazione Scudo di primavera continuerà, considerati gli attacchi subiti dal nostro esercito, senza arrivare allo scontro con la Russia”. Queste le parole del ministro della Difesa turco, Hulusi Akar, che ha ribadito che la Turchia non farà passi indietro. Il ministro ha poi dichiarato che l’esercito turco ha colpito 8 elicotteri, 103 carri armati, 78 lanciarazzi, 3 postazioni antiaeree e 2.212 militari del regime di Damasco. La Turchia ha colpito due aerei del regime siriano a Idlib: lo denunciano i media di stato siriani. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani e un gruppo ribelle pro-Ankara, i due aerei sono stati “abbattuti”. Nelle stesse ore è arrivato l’annuncio che l’esercito siriano ha chiuso lo spazio aereo a velivoli e drone sulla parte nord-occidentale del Paese, in particolare a Idlib, dove si concentra l’offensiva turca. “Qualunque velivolo violi il nostro spazio aereo verrà trattato come ostile e in quanto tale dovrà essere abbattuto”, ha avvertito l’esercito siriano, lamentando che “forze del regime turco continuano a compiere atti ostili contro le nostre forze armate che operano nella provincia di Idlib e nella zona circostante.

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