America: cosa sta cambiando?
Joe Biden, l’uomo che spesso cade e altrettanto velocemente risorge. Questo ci ha raccontato fin qui la lunga corsa a queste primarie per la corsa alla Casa Bianca, mai così funestata a causa della pandemia mondiale. Sembrava scomparso, infatti, e travolto politicamente dal coronavirus con l’ingombrante onnipresenza televisiva di Donald Trump, contrappeso “massimo”.
Biden ha atteso il Lunedì dell’Angelo per illustrare agli americani la sua idea per affrontare una crisi senza precedenti e sul New York Times è tornato a “galla”, come quando sorpassò Sanders negli Stati chiave della “Rust Belt” trionfando in Michigan, Missouri e Mississippi.
Tre le proposte di Biden ad un’America in stato di shock: intensificare il distanziamento sociale, moltiplicare i test e renderli accessibili a tutti, assicurare al sistema sanitario tutti i fondi e le attrezzature necessarie. Direte voi, indicazioni banali – in Italia se ne parla da due mesi – non negli Stati Uniti dove l’opinione pubblica più attenta si è già resa conto di quanto grave sia la situazione.
Con oltre duemila morti e trentamila contagi al giorno – il totale dei decessi in USA è arrivato a 50mila, mentre il numero complessivo dei contagi è 890mila – ogni angolo degli Stati Uniti è stato colpito. Nella sola New York i morti sono già il quadruplo delle vittime dell’11 settembre, è in corso una strage senza dati che sta colpendo le fasce più povere di certo non conteggiate tra i numeri ufficiali.
Come sta affrontando Trump l’esplosione della pandemia? Praticamente tutto – o quasi – ruoterà intorno a questo interrogativo il 3 novembre quando gli americani si troveranno a decidere chi votare.
C’è chi ipotizza scenari da film di fantascienza con una Casa Bianca militarizzata e rinvio delle elezioni. Del resto in una “prima fase” l’attacco alla Cina lo ha reso popolare ma adesso gli errori commessi dal presidente potrebbero tornare utili a Biden.
Nell’ultimo mese The Donald ha infatti rifiutato gli avvisi della comunità scientifica e dei suoi stessi consulenti e spesso ha incendiato i già caldi fronti di protesta contro il lockdown di alcuni Stati. L’unica bandiera di credibilità rimasta è il volto serio e preoccupato del dottor Anthony Fauci – i nonni erano di Sciacca e di Napoli – che ci sta mettendo letteralmente la “faccia”.
Le elezioni.
Una possibilità vagliata in queste ore sarebbe quella che entrambe le Camere del Congresso approvassero una legge che sostituisse o modificasse il Presidential Election Day Act – che risale al 1845 – per stabilire una nuova data. Chi governerebbe il Paese? In questo caso toccherebbe temporaneamente allo speaker della Camera dei rappresentanti Nancy Pelosi, nemica giurata di Trump.
Davvero uno scenario alla House of Cards.