Hong Kong, 09 luglio 2020 – La Nuova Zelanda rivedrà le sue relazioni con Hong Kong dopo l’approvazione da parte della Cina della legge sulla sicurezza nazionale nell’ex colonia britannica. “La decisione della Cina di approvare una nuova legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong ha radicalmente cambiato l’ambiente per l’impegno internazionale”, ha dichiarato il ministro degli Affari esteri neozelandese Winston Peters. “La Nuova Zelanda rimane profondamente preoccupata per l’imposizione di questa legislazione a Hong Kong”. Peters ha dichiarato che il governo ha ordinato ai funzionari di rivedere tutte le impostazioni politiche della Nuova Zelanda rispetto a Hong Kong per “determinare la natura appropriata della nostra cooperazione” in futuro. “Si tratterà di una revisione ponderata in tutti i contesti, compresi gli accordi di estradizione, i controlli sulle esportazioni di beni strategici e la consulenza di viaggio. La Nuova Zelanda condivide la partecipazione significativa e di lunga data della comunità internazionale alla prosperità e alla stabilità di Hong Kong. Continueremo a monitorare l’impatto della legge sulla popolazione di Hong Kong, con la quale condividiamo stretti legami”, ha affermato Peters.
La premier Jacinda Ardern ha dichiarato la scorsa settimana che la Nuova Zelanda ha condiviso la posizione dei suoi partner “Five Eyes”, un’alleanza di sicurezza che include Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Australia. Secondo quanto riferito dalla stampa internazionale, il ministro degli Esteri australiano Marise Payne ha tenuto mercoledì sera, 7 luglio, una teleconferenza su Hong Kong con gli omologhi nell’alleanza di intelligence “Five Eyes”. L’ambasciata cinese a Wellington ha risposto dicendo alla Nuova Zelanda di “smettere di interferire negli affari interni della Cina e di Hong Kong e di fare di più per promuovere il solido e costante sviluppo delle relazioni fra i due paesi”. Peters ha affermato che la Nuova Zelanda ha condiviso l’opinione della comunità internazionale nel preservare “l’alto grado di autonomia e libertà” a disposizione di Hong Kong e dei suoi cittadini nell’ambito del quadro “Un paese, due sistemi”. Ma l’ambasciata cinese ha insistito sul fatto che la “legge per la salvaguardia della sicurezza nazionale a Hong Kong è puramente un affare interno della Cina” e ha affermato che “si oppone fermamente a qualsiasi interferenza straniera negli affari interni della Cina e negli affari di Hong Kong”.
Il ministro degli Esteri britannico Dominic Raab ha avuto colloqui telefonici con gli omologhi statunitensi, australiani, neozelandesi e canadesi riguardo a Hong Kong. Secondo quanto comunicato tramite Twitter dallo stesso Raab, i ministri degli Esteri hanno discusso della nuova legge di sicurezza nazionale introdotta da Pechino, e dei rischi che questa comporta per i diritti e le libertà basilari garantite dalla Dichiarazione congiunta. “La Cina deve mantenere le promesse fatte a Hong Kong”, ha scritto Raab. La legge della Repubblica Popolare Cinese sulla salvaguardia della sicurezza nazionale nella Regione amministrativa speciale di Hong Kong è stata approvata all’unanimità nella 20ma sessione del Comitato permanente della 13ma Assemblea nazionale del popolo, la massima legislatura cinese, ed è entrata in vigore alle 23 (ora locale) del 30 giugno, dopo la promulgazione da parte del Consiglio legislativo di Hong Kong. La nuova legge vieta atti di secessione, sovversione, terrorismo e collusione con potenze straniere da parte dei cittadini di Hong Kong e istituisce una supervisione diretta di Pechino sul sistema giudiziario dell’isola per i casi relativi alla sicurezza nazionale. (Cip) © https://www.agenzianova.com/
In copertina: Il ministro degli Affari esteri neozelandese Winston Peters