Il Donbass chiede aiuto alla Russia contro l’Ucraina. I leader delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk Denis Pushilin e Leonid Pasechnik hanno chiesto al presidente russo Vladimir Putin “assistenza per respingere l’agggressione delle forze ucraine” nel Donbass e per evitare vittime tra i civili. Lo ha reso noto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
“I capi di queste repubbliche, a nome loro e del loro popolo, hanno espresso gratitudine al presidente russo per il riconoscimento dei loro stati”, ha detto Peskov citando la lettera inviata dai due leader, nella quale denunciano poi che “le azioni del regime di Kiev testimoniano l’indisponibilità di mettere fine alla guerra nel Donbass”. “Il regime di Kiev – hanno accusato – vuole risolvere il conflitto con la forza”.
“L’Ucraina – ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Uleba – ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu dopo l’appello a Mosca delle amministrazioni sotto occupazione russa a Donetsk e Luhansk con la richiesta di fornire assistenza militare, che è una ulteriore escalation nella situazione di sicurezza”.
L’appello dei leader separatisti del Donbass alla Russia perché intervenga contro “l’aggressione di Kiev” è “un esempio di un’operazione sotto falsa bandiera”, di pretesto che Mosca vuole utilizzare per giustificare un attacco contro l’Ucraina, ha detto a stretto giro la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, in un briefing con i giornalisti.
“Certamente crediamo che altre truppe russe stiano entrando nella regione, non oltre quella regione, questo è quello che vediamo”, ha detto il portavoce del Pentagono John Kirby, parlando dell’arrivo di altri militari di Mosca nel Donbass. “Non possiamo confermare con grande precisione i numeri, in quale formazione sono e quali sono le capacità – ha aggiunto Kirby – Ma certamente crediamo che stia succedendo”. Fonte Adnkronos