Iraq. Visita ufficiale di Daniele Pisani comandante ITNCC dell’Arcidiocesi di Erbil

Operazione Prima Parthica. L'Arcivescovo di Erbil monsignor Bashar Matti Warda, ha accolto il Comandante dell’Italian National Contingent Command Land, nella Cattedrale caldea. La visita si inserisce in una serie di incontri istituzionali che il Colonnello Pisani ha avviato con le diverse autorità politiche, religiose e militari del Kurdistan iracheno diretti a consolidare ulteriormente il rapporto di reciproca fiducia che già esiste fra la popolazione locale e il contingente italiano. Nel corso del colloquio, è stato affrontato l’attuale panorama geopolitico dell’area, in cui la Chiesa Caldea risulta molto impegnata oltre che in ambito religioso anche in quello socio-culturale e assistenziale della comunità, patita dalle sofferenze degli anni in cui l’ISIS imperversava nella regione

Il Comandante dell’ITNCC L visita l’Arcivescovado di Erbil

Il Comandante dell’Italian National Contingent Command Land Colonnello Daniele Pisani, accompagnato dal Cappellano militare, ha visitato in forma ufficiale l’Arcivescovado e la Cattedrale caldea di Erbil, capoluogo del Kurdistan iracheno.

Il Comandante è stato accolto da Mons. Bashar Matti Warda, che guida l’Arcidiocesi di Erbil dal 2009.

L’incontro, che si è protratto per circa 45 minuti, si è svolto in un clima di estrema cordialità e di reciproca attenzione.

Questa visita si inserisce in una serie di incontri istituzionali che il Col. Pisani ha avviato con le diverse autorità politiche, religiose e militari del Kurdistan iracheno allo scopo di consolidare ulteriormente il rapporto di conoscenza e reciproca fiducia che già esiste fra la popolazione locale e il contingente italiano.

Nel corso del colloquio sono state affrontate varie tematiche relative alla cooperazione e all’attuale panorama geopolitico dell’area, nonché alla specifica situazione della comunità caldea, che molto ha sofferto negli anni in cui l’ISIS imperversava nella regione.

Mons. Warda ha sottolineato che, nonostante la tragedia vissuta in quegli anni, la Chiesa caldea, anche grazie agli aiuti internazionali, intende continuare non solo ad esistere e a rimanere vitale nel Paese, ma a essere soprattutto un elemento aggregante e pacificatore. «Dobbiamo sognare, progettare e creare il futuro fin da ora – ha detto l’Arcivescovo – perché è solo così che riusciremo a vivere in pienezza il presente».

A conferma di questo, infatti, la Chiesa caldea risulta molto impegnata non solo nell’ambito spirituale, ma anche in quello sociale, culturale e assistenziale; basti pensare alla fondazione, avvenuta nel 2015, dell’Università Cattolica di Erbil, che oggi accoglie studenti da tutto l’Iraq e non solo di fede cristiana.

I cristiani caldei, eredi dell’antico popolo assiro, sono una parte importante delle molteplici comunità etniche e religiose che costituiscono l’Iraq. Essi hanno da sempre collaborato fortemente con la maggioranza musulmana nell’interesse comune per un’armonica convivenza e un fruttuoso sviluppo

Stampa Articolo Stampa Articolo