di Mimma Cucinotta
Il presidente sudcoreano, Yoon Suk Yeol, ha annunciato la revoca della legge marziale, proclamata ore prima, in diretta televisiva e definita di emergenza per il benessere del Paese a garanzia della sicurezza nazionale contro la minaccia del fronte comunista nordcoreano. Il governo di Yoon ha pure ritirato i militari in azione sul territorio. La revoca formale ha dichiarato Yoon, avverrà dopo la riunione di Gabinetto.
Chi è Yoon Suk-yeol presidente della Repubblica Sudcoreana
.Yoon Suk-yeol, 64 anni, di religione cattolica è il primo presidente sudcoreano a proclamare la legge marziale dal 1980. È presidente della Repubblica di Corea dal 10 maggio 2022. Laureato in giurisprudenza all’Università Nazionale di Seul, dopo una lunga carriera da procuratore durante la quale aveva dimostrato fermezza verso il malaffare e la corruzione, nel 2019 è stato nominato capo della Procura Generale. Incarico dal quale si è dimesso nel 2021 per la candidatura alla presidenza. In quegli anni la via politica era già in corso. La figura di Yoon era emersa in contrapposizione al governo progressista di Moon Jae-in.
Relazioni con Nord Corea e Stati Uniti
Alle elezioni presidenziali Yoon si è presentato con i conservatori del Partito del Potere Popolare. La promozione dello sviluppo economico- tecnologico in una proiezione mondiale della Corea del Sud, inflessibilità nei rapporti con la Corea del Nord sullo sfondo del rafforzamento delle relazioni con gli Stati Uniti, rappresentano i punti chiave del mandato presidenziale di Yoon.
Posizioni diverse rispetto al precedente presidente Moon Jae-in, il quale aveva cercato di mantenere un certo equilibrio nel dialogo
con la Corea del Nord, bilanciando i rapporti tra Pechino e Washington. Verso quest’ultima invece è sempre stato proteso Yoon secondo cui l’alleanza con Seul sarebbe “forgiata nel sangue” per aver contrastato la tirannia del comunismo all’insegna dei valori di libertà.
La devozione verso gli Usa appare incondizionata. Yoon dopo la vittoria di Donald Trump avrebbe rispolverato perfino la golf racket in previsione della ” diplomazia del golf “. A riferire la notizia della ripresa sportiva dopo otto anni dai campi da golf, sarebbe stato l’ufficio presidenziale.
Dal 1980, Yoon Suk-yeol è il primo presidente sudcoreano ad aver proclamato la legge marziale. Il generale Chun Doo Hwan nominato nell’aprile di quell’anno a capo dei servizi segreti sudcoreani (KCIA), il 17 maggio 1980 dichiarò la legge marziale in tutto il paese. Partecipò alla repressione della rivolta di Gwangju in cui I cittadini protestavano contro l’estensione della legge marziale e il governo autoritario di Chun; in quel periodo morirono centinaia di civili.
Il generale vietò la frequenza universitaria arrivando a chiuderle, soppresse le attività politiche e persegui la stampa dopo l’uccisione dello spietato dittatore Park Chung Hee. Un periodo controverso della Corea del Sud già segnata drammaticamente dalla legge marziale durante la guerra di Corea e la tirannia di Park giunto al potere nel 1961 con un golpe.
Il Paese si avviò gradualmente verso la transizione democratica e con essa alla fine della legge marziale. Era la seconda meta degli anni ’80 quando il regime militare fu piegato dalla Rivolta Democratica di Giugno e costretto da sommosse di massa del 1987 alla adozione di una costituzione dai principi giuridici più rispettosi dei diritti umani. Un processo sociale condotto dal movimento pro-democratico che riuscì a traghettare il paese alle elezioni presidenziali dirette. L’autoritarismo che aveva insanguinato il paese avvelenandolo e con esso la legge marziale dagli effetti così devastanti per popolazione della Corea del Sud, sarebbe dovuta essere obliata nel sottosuolo della memoria.
Invece il 3 dicembre a distanza di quasi quarant’anni
il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha proclamato la legge marziale e sospeso il parlamento, a fronte dell’urgenza di fronteggiare le “forze comuniste nordcoreane”.
Misure giustificate per proteggere il paese da “elementi ostili” alla sicurezza nazionale.
Un annuncio arrivato durante un dibattito rovente all’assemblea nazionale tra il Partito del Potere popolare di Yoon e il Partito democratico di Corea d’opposizione . Al centro dell’aspra divergenza la legge di bilancio 2025.
“Il potere legislativo sta cercando di paralizzare il potere esecutivo e quello giudiziario, rovesciando la nostra democrazia liberale”. Così il presidente Yoon nel corso di una dichiarazione televisiva. L’assemblea nazionale è diventata un covo di criminali”
Una proposta di legge di bilancio con parametri ridotti e contrari a quelli di governo è stata approvata in commissione parlamentare dai deputati di opposizione, accusati dal presidente Yoon per il taglio delle voci di bilancio “essenziali al funzionamento del paese, e soprattutto per la lotta alla criminalità …l’opposizione sta paralizzando il paese, senza preoccuparsi del benessere della popolazione”. Ha aggiunto Yoo dopo aver proclamato la legge marziale.
Intanto Lee Jae-myung leader del partito democratico uscito vittorioso alle elezioni legislative dell’aprile scorso, 2024, ha incitato la popolazione a protestare in difesa della democrazia dinnanzi al Parlamento. La legge marziale è totalmente illegale ha dichiarato Lee.
Al turbamento della Comunità internazionale rispetto all’azione autoritaria attuata dal presidente Yoo, gli Stati Uniti tra i principali alleati della Sud Corea dichiarano di stare valutando la presa di posizione, in attesa della revoca annunciata.
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