Il fascino del giallo raccontato da Sciascia. Breve storia del romanzo poliziesco

Da dove nasce l’archetipo dell’investigatore? Sciascia ripercorrendo la ‘storia’ del giallo, individua le sue origini in un personaggio della Bibbia: il profeta Daniele.......

Qual’è il motivo per cui in ogni parte del mondo, un pubblico vastissimo legge i cosiddetti gialli?

Perché i lettori trascorrono tutto quel tempo a cercare tra le righe indizi per risolvere il caso, sapendo che il nome del colpevole si trova tra le ultime pagine?

Leonardo Sciascia risponde a questo e a molti altri quesiti nel saggio ‘’Breve Storia del Romanzo Poliziesco’’ pubblicato nel 1975 in due articoli separati nel settimanale ”Epoca” e poi inseriti con il titolo ”Breve Storia del romanzo poliziesco nella raccolta ”Cruciverba” edita da Adelphi e riproposta oggi nel volume di Graphe.it Edizioni.

Attraverso un viaggio nella letteratura del giallo, ‘ Sciascia  apre le porte del ‘’dietro le quinte’’, della crescita e della nascita del romanzo poliziesco.
L’autore sostiene, citando il ‘’sistema delle arti’’ di Alain (pseudonimo di Émile-Auguste Chartier) che “l’effetto certo dei mezzi di terrore e di pietà quando li si adopera senza precauzione, è lo sgomento e la fuga di pensieri, insomma una meditazione senza distacco, come nei sogni’’ Il genere giallo  è semplicemente svago, dove il ”riposo intellettuale” consiste nell’affidarsi alla capacità infallibile di ricostruire un crimine e di scoprirne il colpevole”. La lettura del poliziesco viene definita un fatto paradossale, perché la condizione psicologica di un lettore di gialli è più quella di uno spettatore cinematografico che di un lettore, in quanto, proprio come al cinema, chi legge si identifica con un personaggio vivendo la vicenda dal ‘di dentro’.

Da dove nasce  l’archetipo  dell’investigatore? Sciascia ripercorrendo  la ‘storia’ del giallo, individua  le sue origini in un personaggio della Bibbia: il profeta Daniele.  Passa poi ai polizieschi di Poe, di cui il protagonista è il cavaliere Dupin, per poi arrivare al ‘’suo diretto discendente’’, il celebre Sherlock Holmes . Alla capacità di concentrazione e di analisi di Dupin, Holmes aggiunge l’enciclopedismo scientifico di cui si serve con solennità e sufficienza. Il giallo poi giunge a vette di straordinario virtuosismo con Agatha Christie, dove Poirot e Marple con affabilità e ‘pruderie’ risolvono i più ardui problemi polizieschi. Nel frattempo si sviluppa in America il fenomeno dei ‘’gialli d’azione’’ di cui apre la strada Samuel Spade detective dei romanzi di Dashiell Hammett, prototipo degli investigatori privati di Los Angeles e Chicago.

Il giallo classico però non viene sostituito da quello d’azione e continua la sua strada, intrattenendo e stupendo, nella loro tradizione, milioni di lettori in tutto il mondo.Come sottolineato nell’ introduzione  di  Eleonora Carta, pur accettando la valutazione  del poliziesco condivisa da  critici e scrittori italiani  come una lettura di minor  livello, Sciascia  intende offrire al romanzo poliziesco nuova dignità arrivando  a decretare il romanzo giallo come “strumento d’elezione per raccontare la società e i suoi mali”. Il grande autore  si è avvalso della tecnica del romanzo poliziesco e delle sue caratteristiche (di rompicapo, di puzzle o cruciverba narrativo). Come scrittore, ha fatto suo il ruolo dell’investigatore, guardando al modello Maigret (“mi pare di avere qualche tratto di Maigret; “il colpevole non mi interessa”, ha scritto, “ma mi interessa invece studiare una situazione, un contesto”).

Attraverso le sue opere, da Il giorno della Civetta (1961) o in “A Ciascuno il suo”(1966)  ne “Il contesto”(1970) o  a  Todo Modo (1974) , ripercorre  le strutture del noir e del poliziesco ma a suo modo: l’investigatore va oltre la ricerca  del colpevole  e l’analisi  del crimine per  cercare la Verita’ assoluta.  I suoi romanzi  diventano  “politici”  e di denuncia dei mali della Società:la mafia, la giustizia negata, la  connivenza, la corruzione. Proprio l’antitesi del romanzo passatempo, o di serie b che ha sempre etichettato il romanzo poliziesco.

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