Massimo Borghesi, ordinario di Filosofia Morale all’Università di Perugia, ha raccolto in questo testo “Il dissidio cattolico. La reazione a Papa Francesco” (Jaca Book) la pubblicazione dei suoi interventi su varie testate giornalistiche in questi ultimi anni. L’autore è noto al grande pubblico internazionale per il pluritradotto volume “Jorge Maria Bergoglio. Una biografia intellettuale”, per “Francesco. La Chiesa tra ideologia teocon e ospedale da campo” nonché per i puntuali, dettagliati, originali testi sul rapporto tra Cristianesimo e modernità. Gli articoli di questo volume, pur nascendo da occasioni particolari, mostrano in filigrana le tesi esposte nei succitati libri rappresentando così un momento concreto di incontro tra elaborazione teoretica e impegno quotidiano.
Scritti d’occasione, quindi, ma proprio per questo tanto più interessanti perché, attraverso l’attualità, si manifestano e vengono analizzati in profondità molti dei temi più cari all’autore. In primis la violentissima campagna condotta dalle frange tradizionaliste cattoliche contro l’attuale Papa. Sono articoli, interventi, precisazioni che mostrano il livello raggiunto dal tentativo di delegittimazione di un pontefice visto con insofferenza, preda di ideologie paramarxiste ed estraneo alla tradizione sia della Chiesa Cattolica sia del pensiero occidentale.
L’autore ha già minuziosamente criticato questi attacchi e puntigliosamente dimostrato il saldissimo legame di Papa Bergoglio da un lato con la tradizione cattolica e dall’altro con i papati a lui precedenti; ma, leggendo queste pagine, si trova conferma del fatto che gli assalti, spesso scomposti, a Papa Francesco nascono, in ultima analisi, da un atteggiamento di profonda avversione verso il Concilio Vaticano II. Negli articoli questo aspetto emerge con particolare chiarezza proprio trattando di temi apparentemente secondari, come ad esempio l’intervista al Papa in una nota trasmissione televisiva o gli interventi giornalistici di avversari come Ferrara: nei “piccoli” episodi spesso si manifestano con maggiore chiarezza i grandi avvenimenti.
Il “dissidio cattolico” ha quindi un’origine lontana nel tempo e non si fa scrupoli di utilizzare a proprio uso e consumo, spesso distorcendoli, le dottrine degli ultimi Papi pur di attaccare Bergoglio e il Concilio. Attacco condotto a tutto campo attraverso quelle “cultural wars” che vedono nell’aborto, eutanasia, mondo omosessuale gli unici argomenti degni di essere trattati, eliminando la tradizione della dottrina sociale della Chiesa e costruendo un nemico contro cui invocare un granitico quanto fittizio unitarismo: l’Islam.
Gli interventi di Borghesi evidenziano, di contro, tutte le aporie di queste tesi e il profondo radicamento del pensiero e dell’azione del pontefice nel solco della tradizione. Si consiglia però la lettura del testo anche per gli interessanti, e talvolta affettuosi, scritti in cui l’autore ricostruisce le figure di pensatori del ‘900, si veda il bell’articolo su Camus o la precisa presentazione del pensiero di Romano Guardini, e di esponenti della cultura cattolica sudamericana scarsamente conosciuti in Italia, come Alberto Methol Ferrée il gesuita Juan Carlos Scannone. Un libro che si legge con gusto e interesse; attento quindi all’attualità ma cosciente che questa non è l’unica dimensione dell’umano.