Un romanzo intenso e ricco di pathos che, già fin un dal titolo, evidenzia un “habitus” raffinato ed accattivante, si rivela “All’ombra dell’oleandro rosa”(Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma, 2021 pg 146).
Il romanzo di Elena Ungari tende a sottolineare, fin dall’incipit, due aspetti fondamentali del testo: la ricerca del divino nel mondo della natura ed una ricerca di sé che la protagonista Vicky conduce,per emergere da un mondo soffocato dalla melma dell’egoismo e dell’indifferenza. Queste finalità indurranno quest’ultima a percorrere sia un itinerario naturalistico in luoghi misteriosi, quasi inviolati e spesso perturbanti ma anche un itinerario dell’anima.
La Sicilia diventa luogo di rigenerazione, luogo di riflessione, luogo in cui religione e mitologia si sfiorano. Il simbolo che aiuta a decriptare il testo è proprio “l’oleandro rosa”, un albero lussureggiante nei colori ma, nello stesso tempo, proprio di un habitat modesto. E’ un mondo semplice e puro , quello che la protagonista, la pittrice Vicky cerca: un mondo in cui ritrovare quel sé perduto ,schiacciato sotto un piede indifferente. Ella fa appello, con tutte le sue forze, al lettore “navigante” e gli rivela un segreto per sopravvivere “alle maree” del mondo: “un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene”, “l’altro sopra agli occhi per godersi la vastità dell’orizzonte”.
Vicky, con il suo pennello, saprà riprodurre un mondo reale, un po’ appannato dalla commozione ma limpido e pulito; ha trovato una panacea nella bellezza che appaga l’anima e concede una rinascita. La Sicilia diventa un banco di prova per la sua crescita artistica ed umana; ella deve rigenerarsi, deve ritrovare il filo della vita che si è spezzato temporaneamente: in Sicilia tutto è possibile. Biagio e Rosetta, due onesti e generosi siciliani, aiuteranno la giovane inglese a ricostruire il suo io ed a consolidarsi. Ella riprende il pennello e ricostruisce il suo immaginario: saprà rendere, nelle sue tele, la magia dei luoghi ed il loro messaggio universale. Biagio, il suo mentore, la rende edotta e lei decide di andare alla ricerca di quei luoghi affascinanti di cui lui le ha parlato. Da Taormina si sposta a Siracusa, per ritrovare la Fonte Aretusa ed il Fiume Alfeo che desidera riportare sulle sue tele. Le” fauli” di Biagio sono innumerevoli e confortano la sua solitudine.
Anche Richard le ritorna nei pensieri e le basta una sua telefonata per porla in tentazione ma, in realtà, è proprio Biagio, di nuovo,a salvarla: Richard verrà dopo, lei deve recuperare il bello e trasmetterlo agli altri. Il suo è un percorso catartico, Biagio ha luogo dentro di lei: l’oleandro rosa testimone di tanti colloqui, non può parlare ma Victoria ormai è cresciuta e sa che Biagio, anche da un mondo lontano, sarà il suo mentore . La mostra dedicata a lui avrà il successo che merita, Victoria è ormai cresciuta, è ormai una donna che sa scegliere e capire. La panchina,sotto l’oleandro rosa, non sarà mai più vuota, basterà guardarla bene per ritrovare il sorriso di Biagio.
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Biografia della scrittrice Elena Ungari
L’autrice nata a Manerbio(BS),si è laureata in Lingue e Letterature Straniere all’Università Cattolica di Brescia ed ivi è diventata docente di lingua inglese. Ha collaborato inoltre,alle pagine di cronaca, cultura ed economia del Giornale di Brescia. Nel 2006 ha conseguito il PhD all’Università di Lampeter. Dal 2011 è presidente dell’associazione culturale LUM(Libera Università di Manerbio). Abbandonato nel 2016, per motivi di salute, l’insegnamento universitario,si è dedicata alla narrativa. Il suo racconto breve”Cara mamma”(2019) ha avuto una menzione particolare ad un concorso indetto dalla Croce Bianca di Brescia.