Vi sono libri difficili da definirsi. Questo è il caso de “La via francigena in Valle d’Aosta” edito da Poetica del Territorio e mirabilmente impaginato e stampato dalla Tipografia Valdostana. Si tratta infatti di un testo che racchiude in sé almeno tre differenti aspetti. A prima vista appare come un libro fotografico perché le stupende immagini curate da Enrico Formica attirano inevitabilmente l’attenzione. Panorami mozzafiato, piccoli e grandi capolavori d’arte, beni archeologici si mostrano in foto di notevole qualità. Però il libro non è solo, ma sarebbe già tanto, un libro fotografico. Le immagini sono accompagnate da precise descrizioni, a cura di Maria Vassallo, che evidenziano la ricchezza storica e folklorica della più piccola regione italiana caratterizzandosi in tal modo come una vera e propria guida trilingue (italiano, francese, inglese) alla Val d’Aosta.
A questi due aspetti si aggiunge il terzo: il filo conduttore del volume è la parte aostana della via Francigena ovvero quell’itinerario che, percorso e descritto dal vescovo Sigerico nel X secolo, unisce Canterbury a Roma. Il tratto in questione parte dal colle del Gran San Bernardo al confine con la Svizzera, scende ad Aosta e prosegue lungo la valle della Dora in direzione di Ivrea e della pianura padana. Questa strada scandisce i capitoli del libro e offre la possibilità di evidenziare i numerosissimi punti d’interesse di un territorio su cui innumerevoli generazioni hanno agito contribuendo a modellare il paesaggio. Questo terzo aspetto del volume lo rende ulteriormente prezioso nella sua puntuale descrizione.
In tal modo la via romana delle Gallie, di cui restano imponenti vestigia come i tanti ponti di epoca romana, incontra castelli medievali o fortezze moderne mentre ombrosi sentieri si snodano a fianco dei cosiddetti “ru”, cioè canali irrigui di origine medievale; e nel momento in cui le altissime cime alpine dominano dall’alto, si manifesta l’affascinante presenza di Aosta, che mostra la sua bimillenaria storia con chiese e scavi di grande pregio. Tutto ciò in un testo che si segnala utilissimo per quel turismo “lento” che si sta affermando anche da noi.
Un turismo rispettoso non solo dell’ambiente ma anche della storia, delle tradizioni, degli usi dei territori frequentati. Da appassionato camminatore della Francigena non posso che segnalare questo volume. La magia delle foto e la capacità evocativa dei testi invitano a riempire lo zaino e camminare per questo centinaio di chilometri così appassionantemente pieni di ricchezze; oppure, con l’auto, si percorrano queste strade, ma con calma, soffermandosi ad ammirare e apprezzare delle bellezze che risultano invisibili se si è dominati dalla fretta.