La raccolta di racconti brevi di Concettina Costa “I casi strani della vita” Gruppo CTL Editore Libeccio Edizioni 2022, pag.130, ambientati in Sicilia, suscita nel lettore una sorta di fascinazione, intrigandolo in un mondo apparentemente al passo con i tempi ma in realtà, ancora, arcaico e percorso da forti pulsioni che inducono ad anomali comportamenti. che fanno da sfondo alle vicende, spesso intrigate e complesse dei personaggi. Protagonista è la terra di Sicilia con il suo fascino prorompente, con gli splendidi paesaggi
I personaggi sono molteplici e varie le vicende ma il tema di fondo è univoco: la violenza bruta che tende a distruggere l’oggetto del desiderio che viene disilluso , ingannato e vilipeso. Caterina(Morire così) è la ricchezza dei suoi genitori, quasi un dono divino.
Una sorte cattiva è in agguato:incontra Domenico, il bello, tanto desiderato dalle ragazze. Comincia l’inferno per lei: vilipesa e picchiata, viene uccisa con un bimbo in grembo. A Siracusa, nel periodo di maggiore diffusione del Covid, Monica e Roberto non rinunciano ai loro incontri d’amore. Stanno insieme solo 30 minuti ogni 3 giorni . Anche, loro incontreranno un destino avverso. Concita è una ragazza semplice, vive con il padre che è per lo più lontano, la mamma non c’è più. Piero, da cui attende un figlio, l’abbandona ma la giovane saprà andare avanti con coraggio e dignità. Maria e Giovanni sono una coppia collaudata ma Maria si ammala ed aumentano le difficoltà economiche; Giovanni viene scoperto mentre ruba del cibo dal supermercato . Il suo ritorno a casa sarà drammatico. Don Turiddu è sfortunato, la moglie è morta e degli otto figli nessuno gli è accanto. In una notte stellata verrà anche la sua ora. Pinuccia vuole maritarsi ed interpella una fattucchiera, si mariterà ma qualcosa non andrà bene. Anche Colapesce, figlio di un pescatore, è un personaggio complesso.
La morte del fratello gli pesa , si sente colpevole per non averlo potuto salvare. E’ solo e triste, solo una donna lo attrae e si lascia abbracciare: la morte si congiunge con lui. Storie tristi e spesso tragiche come quella di Igor che vive in una comunità e che trova in Don Nicola la forza di sopravvivere ma fino a quando? C’è poi Melina, succube di Nunzio che di lei non si occupa. Egli ha un’altra donna ma Melina non si lascerà umiliare. Benedetta è triste, la madre l’ha sempre ignorata a favore di Franco, il fratello minore a cui tutto è dovuto. Anche lei troverà la forza di reagire ed abbandonerà la casa in cui ha vissuto, sempre in condizioni d’inferiorità. Lorenzo succube di Antonia, trova una via d’uscita e si libera di lei. Don Tano, pescatore già a sette anni,denomina la nuova barca, Assunta come l’unica figlia.
Tuttavia il mare non tiene conto della vita umana e se lo porta via. Don Sebastiano ha fatto fortuna in America, diventando l’uomo più ricco del paese, si sposa con la bella Giovanna ,donna futile e non affidabile che è attratta dai suoi soldi. A lui resterà un figlio non suo da crescere. Don Peppe è preso dal gioco, Sarina la moglie lo ha lasciato. Egli diventa un barbone, sostenuto dalla Caritas. Poco prima di Natale vede Sarina con un bimbo in braccio, in condizione di estremo disagio economico ed apre loro la sua casa. Nina vive a Roccabruna, un luogo insignificante, a sedici anni si innamora di Saro bello e viziato. Il matrimonio tra i due entra in crisi, quando lui comincia a frequentare altre donne e a non tenere in alcun conto la moglie. Mario ha perso la mamma all’età di sette anni e nella casetta di Castelmola si sente molto il vuoto. Egli, a differenza dei suoi fratelli più grandi, non se ne fa una ragione e mentre i fratelli lavorano, lui invece studia ed è “diverso”.
Quando s’innamora di Luca, viene picchiato e cacciato da casa dai suoi famigliari ma lui ha trovato la sua strada. Luna è una ragazza dalla pelle trasparente e dai capelli corvini, fa il mestiere più antico del mondo. Ha 35 anni ed è vissuta nelle ristrettezze, morti i genitore e posti in carcere i fratelli. Nel 1943, finita la guerra Luna comincia a prostituirsi e lentamente si rimette in sesto economicamente, costretta dal fratello a continuare il suo mercimonio, Luna si rifugia nell’abbraccio mortale del mare. Martino lavora nella piana di Catania,nelle terre di don Federico; Catena , la moglie si ammala di polmonite. Nasce Turuzzu che cresce all’aperto in compagnia del cane e purtroppo, a causa di un incidente perde una mano e resta disabile. Martino dà fuoco alla casa e muore insieme al cane. Turuzzu rimane custode della mamma, della nonna e del cane. Vincenzina a quarant’anni perde il marito ; è bugiarda ed invidiosa.
Nessuno la tiene in conto e muore desolata alla marina. Una ragazza, Francesca desidera diventare cowboy o astronauta, è femmina ma è diversa. S’innamora di Stefania(24 anni) è donna nell’aspetto ma uomo nei sentimenti e nelle propensioni. Giorgia ragazza madre si dedica al figlio, trascurando se stessa. Dopo dieci anni incontra l’amore vero. Francesco da Messina parte e va a Milano alla ricerca di un futuro migliore. Santino guarda i neri capelli di Maria , s’innamora ma è un amore non condiviso. Don Matteo arriva a S. Elia nella parrocchia di San Michele, la perpetua della parrocchia, vede in lui un arcangelo e ancora di più , il figlio tanto desiderato e mai avuto. Il prete bello rinnova tutto il paese e si innamora della giovane catechista, profondamente ricambiato. Non ha bisogno di genuflettersi per scontare la sua scelta. Teresa parte dalla Sicilia per una grande città del Nord. Diventata una reporter di viaggio non dimenticherà le sue radici e rimarrà legata alla sua terra madre.
Nel suo immaginario prevalgono il mare di Sicilia così cangiante nei colori e la”Muntagna”, il vulcano così terribile e maestoso. Corollario della silloge è il racconto: ”La mia terra”. Il desiderio di conoscere altri luoghi e di trovare un lavoro dignitoso è la molla che spinge i giovani a lasciare la propria terra ma la chiusa della silloge induce ad una profonda riflessione: ”Sono felice di essere figlia di questa terra del sole, spesso incompresa e bistrattata, ma ospitale, tollerante, materna ed accogliente….” Una terra che di certo è nobile e colta e non ha mai eretto barriere nei confronti dell’altro”