Eleonora Duse, per istinto il suo nome si accompagna a Gabriele D’Annunzio, colui che seppe vivere l’amore passione ed estasi senza limiti.
E qui si inserisce questo splendido volume della scrittrice Stefania Romito, che non travolge ma coinvolge nel fascino ammaliante del primo amore della donna divina che ebbe l’ardire di vivere la sua femminilità con ardore impetuoso sia sulla scena che nella realtà, come trapezista fra palcoscenico e retroscena.
Edito da Passerino Editore per la collana Nuovo Rinascimento “Eleonora Duse, il primo amore” (con Prefazione di Pierfranco Bruni, candidato al Nobel per la Letteratura) è un comprendere, con la sensibilità che contraddistingue l’autrice Stefania Romito attraverso quella sua strana luce che sembra di un altro mondo, lo struggente primo grande immenso amore che Eleonora Duse dona al Maestro librettista Arrigo Boito.
Ricambiata sì, ma non con la completezza sconvolgente ed unica con cui la divina contempla il donarsi, dove il sogno non resta statico nella sua interiorità ma si appropria in un solo elemento aulico del corpo.
In questo volume emerge il talento di Stefania Romito nell’indagare uno spaccato del Novecento e ci propone la visione di una vita irripetibile in cui gli attimi non sono estensibili.
Gabriele D’Annunzio verrà dopo, dopo Arrigo Boito, e la storia con lui sarà come sarà, forse come frutto maturato da questo primo amore. Così in una lettera ad Arrigo:
La povera bella d’Arrigo
Ha l’anima piena di cose eccelse!
Essa sente, oggi come non mai,
d’essere parte della bellezza.
Eleonora.
Negli ultimi giorni li ricorda entrambi, entrambi con amore, senza rimpianti paga di averli vissuti e di aver vissuto in loro:
Arrigo, Gabriele.
Gabriele, Arrigo.
Due anime evanescenti, straordinarie nella loro infinità.
Due istrioni profeti e veggenti, alchimisti di sentimenti.
Due amori. Nella vita e nella morte.
Io, sempre Io, a danzare tra le parole nate dalla vostra genialità.
Io, sempre Io, a infrangere la barriera del pudore in uno scandalo che per noi era soltanto Amore.
Un libro delicato, in cui l’autrice con somma maestria, confermando la sua vocazione all’analisi interiore, volteggia accanto ad Eleonora vivendola e rivivendola nell’immortalità di una donna divina!