Ignazio Pandolfo: La poliedricità è essenza del vivere

“Leggeva libri e scopriva storie sconosciute, leggeva persone e scopriva personalità nascoste.” (DUMITRU NOVAC). Questo, in un pensiero non nostro, è quello che ci ha trasmesso la nostra chiacchierata con Ignazio Pandolfo.

Ignazio Pandolfo è nato nel 1947 a Messina, città in cui vive e lavora. È stato docente universitario presso la facoltà di Medicina fino al 2010, anno in cui ha lasciato l’insegnamento, dopo una lunga e fruttuosa carriera, ricca di soddisfazioni in termini sia scientifici che didattici. Apprezzato pittore, ha al suo attivo diverse mostre personali e collettive, in ambito nazionale e internazionale, ed è autore di numerosi romanzi e racconti. Con Leone Editore ha pubblicato L’ospite oscuro (2015), Il signore della menzogna (2016), Il padrone del tempo (2019), La notte delle mantidi (2020) e L’isola delle ombre (2022).

Scrittore, Artista, Fotografo Digitale, Professore e Medico Radiologo. Una poliedricità che spaventa, che assale e investe con una forza caparbia e, quasi, immateriale.

Le mie passioni – ci ha detto con riferimento alla pittura e alla scrittura – viaggiano su binari separati e distinti. Dipingo da quando ero ragazzo e vivo questa mia parte di me, scindendola dall’arte dello scrivere“.

Autore di diversi romanzi, come anzidetto, ha, da ultimo, pubblicato per Leone editore, L’Isola delle Ombre “I fatti narrati – ha proseguito – sono ambientati in Italia, ma in luoghi del tutto immaginari. Ho preferito lasciare spazio a quelli che possono essere definiti “non luoghi” per sviluppare la trama in maniera del tutto libera da fatti e accadimenti contemporanei e non“.

Viene narrata la storia di Bruno un giovane prete dal passato traumatico, di cui non ricorda molto, se non che suo padre ha ucciso la madre e si è suicidato, e che lui e la sorella Edda sono stati affidati allo zio Edoardo, uomo malvagio e violento. Ora, Bruno sta attraversando un periodo difficile: la sua fede religiosa è in crisi e Edda muore dopo una lunga malattia. Perciò, quando il suo vecchio amico Marco lo invita a stare un po’ da lui, sulla salubre Isola Piccola, per riprendersi dal lutto e cambiare aria, Bruno è più che felice di accettare. Ma, una volta lì, si accorge che qualcosa non quadra. Sembra che non solo Marco e sua moglie Ambra, ma tutti gli abitanti dell’isola si comportino in modo strano e, presto, Bruno si rende conto di essere vittima di una congiura. L’hanno attirato in trappola su quell’isola. Ma perché? E in che tipo di pericolo si trova Bruno? Il suo fragile equilibrio psichico vacilla sempre di più, mentre le ombre partorite dalla sua mente si confondono con la realtà.

Per scrivere – ha concluso rivolgendosi ai giovani – è necessario leggere molto. Chi legge è libero, chi legge viaggia, vola e vive una realtà che può salvare l’anima. Poi scrivere è, comunque, un dono. Poter scrivere ed esprimere parte di se dentro ogni piccolo o grande racconto, fa parte di una possibilità che ti regala la vita. Ai giovani suggerisco di staccarsi dagli schemi imposti da TV e realtà virtuale e di creare il “loro spazio” anche alternativo, ma attraverso il loro pensiero e non la copia dei pensieri di altre persone“.

La presentazione del libro, nelle scorse settimane al Circolo del Tennis e della Vela a Messina, è stata promossa dalla Libreria Bonanzinga , rappresentata da Daniela Bonanzinga che, durante l’incontro ha ricordato il compianto collega giornalista Francesco Bonardelli, critico letterario e dirigente scolastico. La sua figura è stata delineata anche dalla collega Anna Mallamo.

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