A Pierfranco Bruni, il Premio 𝙾𝚜𝚌𝚊𝚛 𝚍𝚎𝚕 𝙻𝚒𝚋𝚛𝚘 per il saggio “𝘾𝙤𝙡𝙢𝙖𝙧𝙚 𝙞𝙡 𝙘𝙪𝙤𝙧𝙚. 𝙐𝙣 𝙞𝙩𝙞𝙣𝙚𝙧𝙖𝙧𝙞𝙤 𝙘𝙤𝙣 𝘽𝙚𝙣𝙚𝙙𝙚𝙩𝙩𝙤 𝙓𝙑𝙄”, Pellegrini Editore. Il prestigioso riconoscimento assegnato nell’ambito del Premio Letterario svolto a Trani, si aggiunge al fluente percorso di successi dello studioso.
Pierfranco Bruni, archeologo, direttore del Ministero Beni Culturali, già componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’Estero, è presidente del Centro Studi “Grisi”. Esperto di Letteratura dei Mediterranei. Vive la letteratura come modello di antropologia religiosa. Ha pubblicato diversi testi sulla cristianità in letteratura.Il suo stile analitico gli permette di fornire visioni sempre inedite su tematiche letterarie, filosofiche e metafisiche. Si è dedicato al legame tra letteratura e favola, letteratura e mondo sciamanico, linguaggi e alchimia.
L’opera dedicata a Benedetto XVI si inserisce nella griglia degli studi filosofici e religiosi di Pierfranco Bruni che attraverso la creazione di un mosaico metafisico innova sempre il pensare e il pensiero che dal sistema fenomenologico entra in quella visione ontologica nella quale si intreccia il mistico e il teologico. Il volume si pone quale precursore sul sentiero della cristianità mediante una sana dialettica, in cui il pontificato di Benedetto si intreccia con studi e i suoi percorsi tra la Fede e la Ragione.
L’analisi che Pierfranco Bruni compie in ” 𝘾𝙤𝙡𝙢𝙖𝙧𝙚 𝙞𝙡 𝙘𝙪𝙤𝙧𝙚. 𝙐𝙣 𝙞𝙩𝙞𝙣𝙚𝙧𝙖𝙧𝙞𝙤 𝙘𝙤𝙣 𝘽𝙚𝙣𝙚𝙙𝙚𝙩𝙩𝙤 𝙓𝙑𝙄” è un attraversamento in un contesto storico epocale che vede protagonista almeno tre pontificati. Giovanni Paolo II e Papa Francesco e Benedetto. Proprio Benedetto, tra i primi due, si potrebbe pensare che sia il trait d’unione. Bruni sottolinea la continuità con Giovanni Paolo, ma afferma che Papa Bergoglio rappresenta la discontinuità sia da Benedetto che da Giovanni Paolo.Intorno ad una dimensione della profondità filosofica Pierfranco Bruni fa emergere tutta la profondità mistica di Benedetto intorno ad un concetto chiave che è la Tradizione.
L’incidere costante di “Colmare il cuore” sta, infatti, nella forte e profonda insistenza di Bruni sulla riflessione di fondo che è rappresentata dal rapporto tra Fede e Ragione.Non di un legame si tratta, chiosa Bruni, ma di un discutere tra matrice di pensiero e se tra Giovanni Paolo e Benedetto insiste sulla continuità tra Benedetto e Bergoglio marca sulla discontinuità. Per Pierfranco Bruni la vera innovazione di Benedetto è la Tradizione che rivoluziona la modernità, ritenendo il relativismo la leggerezza e la fragilità dell’età contemporanea.Lo studio di Bruni ha motivazioni ben coordinate e scritte in una coerenza tra valori e cristianità senza mai trascurare quell’umanesimo che si pone come antropologia dell’uomo.Sono diversi, comunque, gli aspetti affrontati. Dalla questione dell’Europa alla problematica discussione di Ratisbona, dalla conflittualità tra università, ricerca e fede alla sua rinuncia al pontificato.
È un libro rivelante perché Bruni pone Benedetto come il continuatore di una Chiesa che va Paolo ad Agostino e da una cultura che intreccia Dante a San Benedetto.In circa 145 pagine Bruni ci mette davanti una serie di questioni con le quali la Chiesa deve fare i conti. Problemi antichi ma rivestono una attualità agghiacciante. Il libro si arricchisce da una Appendice dove vengono riportati alcuni dei Discorsi di Benedetto con i quali Bruni dimostra, in una ragionata testimonianza, le sue tesi.
È un saggio che, certamente, farà discutere per le chiavi di lettura e le “provocazioni” intelligenti e argomentate che pongono all’attenzione del lettore.Il libro è dedicato alla sorella Giulia prematuramente scomparsa mentre Bruni stava concludendo il lavoro. Il titolo è una sintesi tra la misericordia e il senso di pietas espresse dal pensiero di Benedetto e il pensare di Bruni che da molti anni studia la figura e l’opera di Benedetto XVI e tutto il mondo cattolico. Benedetto XVI in “Colmare il cuore”. Un itinerario cristiano che percorre la vita di Pierfranco Bruni.
𝘝𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘦 𝘥𝘪 𝘥𝘦𝘴𝘦𝘳𝘵𝘰. 𝘝𝘪 è 𝘪𝘭 𝘥𝘦𝘴𝘦𝘳𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘰𝘷𝘦𝘳𝘵à, 𝘪𝘭 𝘥𝘦𝘴𝘦𝘳𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘢𝘮𝘦 𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘦𝘵𝘦, 𝘷𝘪 è 𝘪𝘭 𝘥𝘦𝘴𝘦𝘳𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘣𝘣𝘢𝘯𝘥𝘰𝘯𝘰, 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘰𝘭𝘪𝘵𝘶𝘥𝘪𝘯𝘦, 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘪𝘴𝘵𝘳𝘶𝘵𝘵𝘰. 𝘝𝘪 è 𝘪𝘭 𝘥𝘦𝘴𝘦𝘳𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘰𝘴𝘤𝘶𝘳𝘪𝘵à 𝘥𝘪 𝘋𝘪𝘰, 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘷𝘶𝘰𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘢𝘯𝘪𝘮𝘦 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘱𝘪ù 𝘤𝘰𝘴𝘤𝘪𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘪𝘨𝘯𝘪𝘵à 𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘤𝘢𝘮𝘮𝘪𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘶𝘰𝘮𝘰. 𝘐 𝘥𝘦𝘴𝘦𝘳𝘵𝘪 𝘦𝘴𝘵𝘦𝘳𝘪𝘰𝘳𝘪 𝘴𝘪 𝘮𝘰𝘭𝘵𝘪𝘱𝘭𝘪𝘤𝘢𝘯𝘰 𝘯𝘦𝘭 𝘮𝘰𝘯𝘥𝘰, 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩é 𝘪 𝘥𝘦𝘴𝘦𝘳𝘵𝘪 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘪𝘰𝘳𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘯𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘤𝘰𝘴ì 𝘢𝘮𝘱𝘪. (𝘉𝘦𝘯𝘦𝘥𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘟𝘝𝘐)
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