Un viaggio tra le persone del già Sindaco di Taranto e Senatore della Repubblica Giovanni Battafarano, e Taranto. Storie di chi investe nella felicità del territorio di Tiziana Grassi, giornalista e già autrice di programmi per gli italiani nel mondo a Rai International,sono i volumi di cui si parlerà martedì 25 luglio alle 20:00 presso il Lido Arenile, San Vito (TA), nell’evento promosso dall’Associazione Circolo Difesa Taranto e moderato da Pierangelo Putzolu, Direttore de “Lo Jonio”.
Dopo i saluti introduttivi del Presidente dell’Associazione Circolo Difesa Taranto, Gianfranco Lucarella, e di Gaetana Pisarra del Consiglio d’Amministrazione dell’Associazione, “L’angolo della Cultura” si aprirà con Battafarano e il suo testo Un viaggio tra le persone (Scorpione Editrice), un ‘viaggio’ che ripercorre la memoria storica della sua densa vita pubblica al Comune di Taranto e in Parlamento, intersecata con la storia di tanti tarantini che hanno vissuto e lottato come lui in quel periodo storico.
Dalla Taranto del passato a quella di oggi, con Tiziana Grassi e la sua opera in due volumi Taranto. Storie di chi investe nella felicità del territorio (Posa Editore) che, attraverso 400 testimonianze e storie virtuose, racconta gli orizzonti di riscatto di una città e della sua provincia, grazie al tenace impegno di donne e uomini che hanno deciso di rimanere o ritornare.
Come ha recentemente fatto l’autrice, per contribuire concretamente a seminare rinascita e partecipare attivamente alla nuova narrazione del territorio.
L’opera è rientrata nella linea editoriale “Leggi la Puglia” del Consiglio Regionale della Puglia – Sezione Biblioteca e Comunicazione istituzionale nell’ambito delle attività culturali di “Teca del Mediterraneo”.
Due volumi per una lettura multiprospettica della città, vissuta e interpretata nelle sue dinamiche da due tarantini con biografie ed esperienze professionali diverse e complementari. Quelle, per dirla con le categorie della sociologa Carla Sannicola, dei ‘Restanti’ e dei ‘Ritornanti’, le cui “intersezioni di visione – afferma la nota studiosa di fenomeni sociali – sono necessarie e sempre più da sollecitare perché portatrici di nuovi e fecondi percorsi di consapevolezza identitaria e rigenerazione del territorio”.