Si può entrare in modo ordinato in una mente disordinata? Forse!
“DisordinataMente” è il nuovo libro di Pierfranco Bruni per le stampe di Luigi Pellegrini editore, collana elegante degli Zaffiri.
È un libro senza prefazione né introduzione quindi il lettore è obbligato ad entrarvi nudo. In gioco allegorico. Ricco di sottigliezze e di significati si percepiscono le trame occulte della complicità, dell’ambivalenza anche quando i personaggi, che, come tutti i miti, conservano il loro splendore fino a quando il tempo e la curiosità li offuscano, pronunciano parole casuali, apparentemente prive di significato. Ma se “io non ho capito niente voi cosa avete compreso…”.
È una pagina chiave dell’ironia tragica e sorridente di questo libro che sembra sottolineato dalla follia ma è anche oltre… nella saggezza di Marco Aurelio…
Entrare e uscire da se stessi per ritrovarsi o perdersi. Se l’anima è nuda ci ritroveremo altrove, forse piu’ menzognero o meno artefatto. Chissà? Da questo libro ne usciremo sicuramente disordinati! Ma è proprio questo il fine dell’autore, o ci lascia semplicemente spaziare?
Alice, come l’eroina di una leggenda, sottratta al mondo. È il mondo reale? L’unico mondo? Nuova vita a Babilonia dove la fine è il principio di una dimenticanza senza fine. Un rincorrersi di buone maniere, che forse tanto buone non sono, negli spazi di anni e di misteri in un paese che si autoassolve in un cerchio magico ma mai si chiude. Sabbie mobii da cui divincolarsi perché le parole conservano gli sguardi, degli sguardi la mancanza e di quel di piu’ la rimembranza.
Un libro folle solo per coloro che non contemplano la follia. Elogio al disordine o alla follia?
Dopo tantissime letture di Pierfranco Bruni con questa mi ha spiazzata ancora una volta. Di metafore è ricco. Si entra in una stanza pensando di restare fino a tutto il tempo. Poi immediata e involontariamente si entra in un corridoio e in un’altra stanza ancora. Un labirinto nel quale si rincorre non la verità ma la finzione e le ombre. DisordinataMente!
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Pierfranco Bruni è nato in Terra Calabra, cui rimane profondamente legato, ma vive tra Roma e la Puglia da molto tempo. Antropologo, fecondo saggista e poeta è presidente del Centro Studi Francesco Grisi e vicepresidente del Sindacato Libero Scrittori Italiani. Dal carismatico e sopraffine stile linguistico Bruni è alla seconda candidatura al Nobel per la Letteratura. Già Archeologo direttore del Ministero Beni Culturali e componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’Estero, nel corso della sua carriera è stato docente alla Sapienza Università di Roma ed ha aapprondito lo studio rivolto alla tutela e alla conoscenza delle comunità di minoranze etnico-linguistiche.