Il cittadino attivo. Il saggio di Pier Paolo Pinto esplora il nuovo rapporto con la politica

La cittadinanza attiva è la nuova protagonista della dialettica politica. Pierpaolo Pinto parte dalle teorie di John Dewey e Crawford B. Macpherson per giungere alla definizione del ruolo del "cittadino attivo".
La presentazin del saggio alla sala “Caduti di Nassirya” del Senato della Repubblica.

Roma, 6 ottobre 2023 – C’è un nuovo soggetto nella dialettica politica: è il cittadino attivo.

Ne definisce i tratti e il ruolo Pier Paolo Pinto nella sua prima opera saggistica “NOW RI-EVOLUZIONE DELLA DEMOCRAZIA MODERNA” presentato al Senato della Repubblica nella sala “Caduti di Nassirya”.    Insieme all’autore hanno partecipato il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri e Giorgio Simeoni, capogruppo di Forza Italia alla Regione Lazio.

Il saggio ha lo scopo di analizzare la forma di governo democratica partendo dal rapporto che l’individuo ha all’interno di essa, interagendo e avendo sempre la possibilità di esprimere la propria opinione, esercitando i propri doveri e avvalendosi dei propri diritti, esattamente come la democrazia richiede“, spiega Pinto.

Ad analizzare la capacità democratica degli individui in riferimento allo scenario dell’arena democratica furono due grandi filosofi: John Dewey e Crawford B. Macpherson. Le caratteristiche analitiche miravano alla constatazione dei tratti del modello democratico in attuazione e al modo in cui esso valorizzava la capacità partecipativa del cittadino, anche per poter tracciare il modello più adeguato ad avvicinare quanto più possibile la misura che si ha della democrazia, almeno a livello nozionistico.

Il saggio prende spunto dalle teorie di due grandi filosofi, John Dewey e Crawford B. Macpherson, per giungere alla ri-evoluzione del sistema democratico a partire dalle capacità del cittadino.

“La nascita di un nuovo protagonista all’interno delle dinamiche politiche: il cittadino attivo. Tale figura definisce l’evoluzione positiva di un’educazione alla cittadinanza, fondamentale per il soggetto appartenente ad una comunità, centro in cui si convoglia il senso civico, il principio sostanziale della democrazia e che abbia lo scopo di incentivare la popolazione presente e futura nel prendere piena coscienza delle dinamiche sociali, proponendo soluzione ai problemi che affliggono la comunità”, “raggiungere una cittadinanza globale, flessibile e democratica non rappresenta una sfida impossibile. Con cittadinanza globale si intende quel senso di appartenenza che va oltre i confini della comunità in cui si vive, a favore invece dell’appartenenza ad un sistema-mondo che presuppone la coesistenza di persone di molteplici identità e appartenenze sociali, religiosi, etnici, culturali ecc. In questo senso il cittadino globale esercita i propri diritti non da cittadino ma, soprattutto, da persona. La cittadinanza democratica attribuisce ad ogni persona la libertà di occuparsi della comunità attraverso l’affermazione dei propri diritti ma anche di quelli altrui e, dunque, di esercitare principi di responsabilità in uno spazio democratico caratterizzato dalla solidarietà e dall’interesse comune. Per cittadinanza flessibile si intende la tensione costante tra locale e globale da parte di chi desidera mantenere una doppia cittadinanza, ovvero risiedere stabilmente in un paese senza rinunciare alla propria nazionalità d’origine“.


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