Era il 1954, quando Vittorio Bodini individuava già una cesura all’interno dell’Ermetismo e parlava
pertanto di una linea fiorentina e di una linea meridionale. Da allora, le differenze fra nord e sud
sono andate accentuandosi e la cosiddetta questione meridionale ha investito anche il mondo letterario.
Ne è derivata una assenza, più o meno marcata a seconda delle edizioni, di autori del meridione
all’interno dei manuali scolastici.
Fatta eccezione per i soliti noti e grandi nomi del Novecento, fra cui spicca senza dubbio Pirandello per spazio occupato, agli autori del sud sono dedicate poche
pagine, se non addirittura paragrafi; a tal proposito, si possono citare due vincitori del Nobel come Deledda e Quasimodo. Per loro qualche estratto e un paio di paragrafi.
Ma come porre rimedio a questo atteggiamento?
Come dare il giusto spazio agli autori di quella che, un tempo, fu la Magna Grecia?
Per arginare questa tendenza è necessario tracciare una linea meridionale e riconoscerne
l’importanza accanto – e mai in conflitto – a quella lombarda, a quella ligure e a quella toscana.
Una visione organica e adesa quanto più possibile al magmatico reale patrimonio letterario italiano è possibile solo se si approfondisce la conoscenza della produzione peninsulare e insulare tutta, senza
esclusione alcuna. Questo è uno degli obiettivi di Sulle sponde della Magna Grecia – Il Novecento di Spagnoletti, Carrieri, Grisi e gli altri, di Pierfranco Bruni, Micol Bruni e Marilena Cavallo, a cura di Rosaria Scialpi e edito da Passerino Editore.
Il saggio, che ha i contorni di un anti-manuale, scandisce la storia letteraria del Novecento italiano riportando il meridione all’interno del dibattito critico-letterario, senza indugiare in localismi e in schemi ormai vetusti e disancorati dal reale.
Sulle sponde della Magna Grecia, allora, non ha intenzione di riproporre l’immagine di un sud da
cartolina, fertile e da bozzetto idilliaco così come non cede a paternalismi e/o vittimismi legati alla
questione meridionale – già ampiamente e abbastanza efficacemente esplorata da Gramsci in passato – e alla posizione dello scrittore in questo contesto.
Sono lontani i tempi in cui l’unica voce ad avere monopolio della visione del sud era Cristo si è fermato a Eboli. Sulle sponde della Magna Grecia, e questa nuova edizione nello specifico, offre, semmai, una narrazione realistica dei
luoghi ma soprattutto di chi ha contraddistinto il Novecento letterario del sud, essendovi nato
o essendosi inestricabilmente legato ad esso.
Un approccio, questo, che si è rivelato imperativo per un territorio – quello della Magna Grecia – con una storia composita e riccamente variegata, a sua volta sorretta da una parola d’ordine: incontro. Incontri di popoli, persone, lingue che si fondono e contaminazioni di idee. Questa è la Magna Grecia e questa è ancor di più quella del Novecento, dove D’Annunzio incontra Grottaglie, il
cinema di Rodolfo Valentino incontra la parola poetica, Pinto e Spagnoletti conoscono Dante e lo ascoltano, il presente incontra il passato mitico, il contingente concreto abbraccia la dimensione onirica e della sospensione del reale.
I contorni sfumano.
Si frantumano le immagini.
L’oriente e l’occidente non sono che riferimenti convenzionali quando si congiungono.
Si sposano il passato e il presente.
Le identità si fondono e tessono ragnatele di pensieri.
Ci si radica. Si appartiene.
Il resto è storia e letteratura.
Una storia letteraria spesso stemperata, trascurata, vilipesa, taciuta… ma che trova nelle pagine di questo volume spazio per vibrare, interrogare e forse provocare.
Sulle sponde della Magna Grecia – Il Novecento di Spagnoletti, Carrieri, Grisi e gli altri, Passerino
Editore, 2023, II edizione rivista e ampliata, è disponibile in cartaceo e in ebook.
Qui il video trailer del libro:
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Pierfranco Bruni, nato in Terra Calabra cui è profondamente legato, vive tra Roma e la Puglia da molti anni. Archeologo, antropologo, letterato e linguista, fecondo saggista e poeta è presidente del Centro Studi Francesco Grisi e vicepresidente del Sindacato Libero Scrittori Italiani. Dal carismatico e sopraffine stile letterario, Bruni è alla seconda candidatura al Nobel per la Letteratura. Già Archeologo direttore del Ministero Beni Culturali e componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’Estero, nel corso della sua carriera è stato docente in Sapienza Università di Roma ed ha appronfondito lo studio rivolto alla tutela e alla conoscenza delle comunità di minoranze etnico-linguistiche.
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Micol Bruni, nata in Puglia, si è laureata in Giurisprudenza con una tesi dal titolo Gli Arbereshe tra storia e diritto. Studiosa degli aspetti storici delle comunità italo-albanesi, ha condotto ricerche riferite alla letteratura meridionale ed ai viaggiatori stranieri in Italia. Ha curato volumi dedicati ai Beni Culturali ed ha partecipato a studi monografici dedicati a Giuseppe Battista, Carlo Levi, Cesare Pavese, Sandro Penna. Ha pubblicato un volume dal titolo “Poesia e poeti nella metafora” (2007). Insieme al padre Pierfranco ha curato la stesura del testo pubblicato dalla Nemapress ed intitolato “Elio Vittorini – La sfida dello scrittore” (Collana Saggi, 2009). È Presidente dell’Istituto di Ricerca per l’Arte e la Letteratura (I.R.A.L.) ed ha curato, in qualità di presidente e coordinatrice scientifica, la pubblicazione di testi riguardanti la letteratura del Novecento con riferimento a Gabriele D’Annunzio. Ha partecipato a trasmissioni della RAI su temi inerenti la valorizzazione delle culture antropologiche.
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Marilena Cavallo è nata in Puglia. Docente di Lettere nei licei, è studiosa di problematiche relative alla letteratura del Novecento europeo con un focus sul Mediterraneo e autori come Penna, Pavese e Carrieri. Ha partecipato a numerosi convegni, pubblicato libri di diverso genere e fa parte di giurie di premi culturali.Micol Bruni è nata in Calabria, si è laureata in Giurisprudenza con una tesi dal titolo Gli Arbereshe tra storia e diritto. Studiosa degli aspetti storici delle comunità italo-albanesi, ha condotto ricerche riferite alla letteratura meridionale ed ai viaggiatori stranieri in Italia. Ha curato volumi dedicati ai Beni Culturali ed ha partecipato a studi monografici dedicati a Giuseppe Battista, Carlo Levi, Cesare Pavese, Sandro Penna. Ha pubblicato un volume dal titolo Poesia e poeti nella metafora (2007). Ha curato la stesura del testo pubblicato dalla Nemapress ed intitolato Elio Vittorini – La sfida dello scrittore. È Presidente dell’Istituto di Ricerca per l’Arte e la Letteratura (I.R.A.L.) ed ha coordinato, in qualità di Presidente e coordinatrice scientifica, la pubblicazione di testi riguardanti la letteratura del Novecento con riferimento a Gabriele D’Annunzio. Ha partecipato a trasmissioni della RAI su temi inerenti alla valorizzazione delle culture antropologiche.
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Rosaria Scialpi è nata a Taranto nel 1996. Laureata in Lettere moderne con lode, ha scritto articoli per riviste scientifiche, collaborato con testate giornalistiche del territorio pugliese e ha curato la comunicazione di un festival letterario. Fra i suoi scritti: Lembi di verità (L’Erudita, 2022), vincitore del Premio Saffo poesia giovane e del Premio Troccoli Magna Graecia, e La trilogia del Nostos di Pierfranco Bruni (Pellegrini, 2023). Alcuni suoi racconti appaiono in antologie.
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