Il Kafka di Pierfranco Bruni è un libro sottile in un disegnare le vite dei personaggi

.. è come un classico per Calvino… Non smetterà mai di dire quello che ha da dire...Kafka. La verità tragica, potrebbe far ripensare allo straniero di Camus...il libro di Pierfranco Bruni è percorrere una riflessione sull'autore ma soprattutto avviare la narrazione di sé stessi....

Kafka. La verità tragica, (Solfanelli Editore) è stato definito un libro mondo… e come poteva essere altrimenti dato che a scriverlo è stato un uomo mondo!? Come non definire così un uomo candidato per due volte al Nobel per la letteratura?
Appena si inizia la lettura del testo ci si chiede davanti a che libro si è. È un saggio filosofico? Una biografia? Un testo critico? Poi si legge… “Ho nello sguardo
Le immagini che corrono furtive
Tra un caseggiato
A un corollario di parole.
Kafka disegna le vite dei personaggi
In un cadenza regolare di fotografie
Che non ingialliscono.
Volano nel vento i sogni.
Mi sembrano foglie
Cadute sulla via
Che porta al castello.
Una altura.
Poi la pianura.
Poi, un’altra alzatina di terriccio. “
E scopri che stai leggendo poesia. Pura poesia.

Questo libro è come un classico per Calvino… Non smetterà mai di dire quello che ha da dire. Si parla spesso di libri coccola, quei libri che, appunto, coccolano l’anima, sono quei volumi che si leggono, si godono, si condividono e si ripongono nella propria libreria o biblioteca.
È un libro sottile … Perché non si lascia cedere, né prestare né riporre. Molti hanno sul comodino la Bibbia e ogni sera ne leggono un versetto… Io terrò Kafka e ogni sera ne leggerò una frase. Perché le frasi scritte, in stile paratattico, sono sentenze. Si prenda ad esempio “
Lo scrittore è sempre un libro di frammenti incompiuti”… ci devi riflettere su, tanto, per interiorizzarla.

Ma Kafka chi è? Nasce nella Praga tedesca e di religione ebraica. Si laurea in giurisprudenza e lavora per le assicurazioni Generali. E qui, mi è tornato in mente Belluca della novella pirandelliana Il treno ha fischiato che, grazie al fischio di un treno, scopre che fuori dal suo mondo e dalla triste quotidianità… c’è LA VITA. Così mi è parso Franz Kafka, fuori dal lavoro c’è la scrittura rifugio. Pura dicotomia tra il vivere e l’ esistere. Kafka… Uno scrittore fatto a fettine…
In lui la critica marxista ha visto la critica al sistema capitalistico, c’è stata la lettura analitica degli esistenzialisti, c’è stato chi ha visto nei romanzi dello scrittore boemo una criptica condanna del proprio periodo storico.

Ma forse ancora non sappiamo chi è Kafka e ci affanniamo a fargli dire cose che non voleva dire. Un po’ come Leopardi… Pessimista… Ma è pessimista colui che riesce a scorgere l’infinito oltre una siepe? Ad immaginare, proprio come fa Kafka? Leggere le opere Kafkiane, e condivido appieno, è un incontrare l’autore e un ritrovare se stessi. C’è da meravigliarsi quando si scopre che leggendo agli amici Il Processo, lo scrittore ne ridesse. Rideva di sé? Rideva dei lettori? Chissà.
Dalle opere dell’autore praghese si percepisce il rapporto alessitimico con il padre da cui era distante anche per le sembianze fisiche.

Il libro di Pierfranco Bruni * indaga le amicizie, l’amore per le donne dello scrittore, Milena, Felice, Dora.
E l’amicizia di Max Brod che, per nostra fortuna, non distrusse gli scritti come gli aveva chiesto l’amico Franz dando così a noi, oggi, di leggerle e di interrogarci ancora sul senso dell’opera che ha per protagonista un uomo condannato dopo un processo senza capi di imputazioni. O di vivere l’attesa del Castello come nel Deserto dei Tartari di Buzzati che tanto a Kafka si rifà. O di ripensare allo straniero di Camus, autore malato di tubercolosi come kafka di Bruni riprende in più punti nel volume.
Leggere kafka, la verità tragica è percorrere una riflessione sull’autore ma soprattutto avviare la narrazione di sé stessi.

*Docente

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Pierfranco Bruni è nato in Calabria e vive tra Roma e la Puglia. Scrittore, poeta, italianista e critico letterario, già direttore archeologo presso il Ministero della Cultura. Esperto di Letteratura dei Mediterranei, vive la letteratura come modello di antropologia religiosa. Ha pubblicato diversi testi sulla cristianità in letteratura. Il suo stile analitico gli permette di fornire visioni sempre inedite su tematiche letterarie, filosofiche e metafisiche. Si è dedicato al legame tra letteratura e favola, letteratura e mondo sciamanico, linguaggi e alchimia. Ha pubblicato oltre 120 libri, tra poesia saggistica e narrativa. È presidente del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”. Ricopre incarichi istituzionali inerenti la promozione della cultura e della letteratura. Quest’anno con decreto del Ministero della Cultura Mic , è stato nominato Presidente della Commissione per il conferimento del titolo di “Capitale italiana del Libro 2024“. Recente è inoltre l’incarico assegnato sempre dal Mic di Componente dellaGiunta del Comitato nazionale per il centenario della morte di Eleonora Duse (21 aprile 1914 – 21 aprile 2024) e direttore scientifico nazionale del Progetto Undulna Duse 100.
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