A Donatella Di Pietrantonio il Premio Strega 2024: L’età fragile

Temi anche di tragica attualità al centro del romanzo vincitore della 77esima edizione del Premio fondato nel 1947 dalla scrittrice Maria Bellonci e da Guido Alberti, proprietario della casa produttrice del Liquore Strega, che dà il nome al Premio. I finalisti ⬇️

Donatella Di Pietrantonio vincitrice del Premio Strega 2024 per il suo romanzo “L’età fragile” edito da Einaudi.  Con 189 voti.
Il romanzo tratta di una figlia adolescente e di una madre che si incardinato con il drammatico tema dei femminicidi. Il racconto fa riferimento alla cruenta morte  di due ragazze assassinate da un pastore, un doppio femminicidio realmente accaduto  negli anni Novanta sulla Maiella in Abruzzo.

“Ringrazio la Fondazione Bellonci, i miei compagni e compagne di viaggio. Il mio editore come gruppo e come squadra perchè la scrittura è un atto molto solitario ma il libro è il risultato di un grande lavoro di squadra. Grazie a voi “. Cosi Donatella Di Pietrantonio al ritiro del premio sottolineando l’impegno futuro “in difesa di diritti per cui la mia generazione di donne ha molto lottato e che oggi non sono più scontati”.

Donatella Di Pietrantonio, autrice di “L’Arminuta”, romanzo vincitore del Premio Campiello 2017, e “Borgo Sud”, finalista allo Strega 2021,  la scrittrice vincitrice del Premio Strega 2024,  torna nelle librerie con “L’età fragile”.

Al secondo posto  Dario Voltolini con Invernale  per le edizioni La nave di Teseo con 143 voti.
Al terzo Chiara Valerio con Chi dice e chi tace , Sellerio Edizioni, 138 voti.
Al quarto posto Raffaella Romagnolo con Aggiustare l’universo (Mondadori), 83 voti. Al quinto Paolo Di Paolo con Romanzo senza umani  edizioni Feltrinelli,  66 voti.  Al sesta posizione  Tommaso Giartosio con Autobiogrammatica  edito da minimum fax,  25 voti.
Hanno votato in 644 su 700 aventi diritto, pari al 92%.
Come di consueto a presiedere avrebbe dovuto esserci lo scrittore vincitore del Premio Strega dell’anno precedente, in questo caso Ada d’Adamo, vincitrice nel 2023, purtroppo  morta l’1 aprile dello scorso anno. Per  cui  la presidenza del seggio è stata affidata a Stefano Petrocchi direttore della Fondazione Bellonci.

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Il Premio Strega è stato istituito a Roma nel 1947 dalla scrittrice Maria Bellonci e da Guido Alberti, proprietario della casa produttrice del Liquore Strega, che dà il nome al Premio e si ricollega alle storie sulla stregoneria a Benevento (risalenti ai tempi dell’antichità classica).

Nel dopoguerra il Premio diventa un traino per il mondo della cultura italiana, logorato da oltre vent’anni di dittatura fascista e dal recente conflitto. “Cominciarono, nell’inverno e nella primavera 1944, a radunarsi amici, giornalisti, scrittori, artisti, letterati, gente di ogni partito unita nella partecipazione di un tema doloroso nel presente e incerto nel futuro. Poi, dopo il 4 giugno, finito l’incubo, gli amici continuarono a venire: è proprio un tentativo di ritrovarsi uniti per far fronte alla disperazione e alla dispersione”, ha scritto Maria Bellonci, ideatrice del Premio.[2]

Il primo scrittore a ricevere il Premio Strega, nel 1947, è stato Ennio Flaiano, con il libro Tempo di uccidere. Al 2024, tredici donne hanno vinto il Premio: la prima, nel 1957, è stata Elsa Morante, seguita da Natalia GinzburgAnna Maria OrteseLalla RomanoFausta CialenteMaria BellonciMariateresa Di LasciaDacia MarainiMargaret MazzantiniMelania MazzuccoHelena JaneczekAda D’Adamo e Donatella Di Pietrantonio. Al 2024, sessantacinque uomini hanno vinto il Premio; la distribuzione di genere dei finalisti e dei vincitori del Premio ha suscitato polemiche e analisi della difficoltà di affermazione delle scrittrici.[3]

Lo scrittore Paolo Volponi è stato il primo a vincere più di una volta il Premio: lo ha vinto due volte, nel 1965, con La macchina mondiale; nel 1991, con La strada per Roma. Nel 2020, anche lo scrittore Sandro Veronesi ha vinto per la seconda volta il Premio con Il colibrì, dopo la prima volta nel 2006 con Caos calmo.

Carlo CassolaGiorgio Montefoschi (che si sono aggiudicati il premio in un’occasione), Ercole Patti e Francesca Sanvitale (che non hanno mai vinto il premio) hanno ottenuto il maggior numero di presenze fra i finalisti, con 4.

Alcune delle opere premiate con lo “Strega” sono divenute colonne portanti della letteratura contemporanea: da Il nome della rosa di Umberto Eco, che ha venduto cinquanta milioni di copie in tutto il mondo, grazie alla traduzione in decine di lingue, a Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, un classico della letteratura italiana.

Il giardino di Villa Giulia, sede storica della finale del Premio Strega

Fino all’edizione del 2021 il Premio Strega è stato assegnato ogni anno ad un solo scrittore, poiché non si sono mai verificate condizioni di parità nel computo finale dei voti. Nel 2006, tuttavia, accanto a Caos Calmo di Sandro Veronesi, anche la Costituzione della Repubblica Italiana ha ricevuto un Premio Strega onorario, al di fuori della classica competizione: a ritirarlo fu il presidente emerito della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.

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