di Franca De Santis
Per parlare di Camus tocca affrontare la mortalità e l’immortalità. Si apre, dunque, un terreno impervio e spigoloso. Incedere con delicatezza e decisione è possibile solo attraverso un sentire distante ma penetrando e quasi incarnando un comune sentire del divenire in destino.
Ci riesce Pierfranco Bruni nel volume “Camus, in solitudine di esilio” per Solfanelli editore. Il titolo può essere, a mio parere, interpretabile con l’allontamento ricercato di stereotipate ideologie cristallizzate in schemi sorpassati che più nulla hanno da offrire e più non convincono l’uomo Camus che vede nella parola non già uno strumento di comunicazione ma l’anima di un pensare oltre la cronaca.
Un passaggio importante del volume è dato nel capitolo che affianca e distanzia Camus e Kafka. Oltre la tragicità, che di quella oggi non vi parlo, c’è il tramonto. Tramontare è andare oltre, non solo guardare e interiorizzare il momento del sole che va a riposare in un cielo avvolgente di colori caldi oltre l’orizzonte nostro, è un domandarsi se aldilà del tramonto siamo disposti a chiederci qual è, e se c’è, la strada che porta oltre il bene e il male. Camus e Kafka hanno in comune civiltà che annunciano la fine.
Pierfranco Bruni riporta un passaggio de “La peste” <> a significare che Camus cammina sulla graticola dell’assurdità. Sa bene che morire è assurdo, e torniamo al tramonto, l’uomo è tempo e ricordo. Aldilà del bene e del bene e del male Camus ha posto l’amore come incipit e l’amore come fine. Solo Pierfranco Bruni poteva scrivere così di Camus.
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Pierfranco Bruni è nato in Calabria.
Archeologo direttore del Ministero Beni Culturali, presidente del Centro Studi “Grisi” e già componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’estero.
Nel 2024 Ospite d’onore per l’Italia per la poesia alla Fiera Internazionale di Francoforte e Rappresentante della cultura italiana alla Fiera del libro di Tunisi.
Per il Ministero della Cultura è attualmente:
• presidente Commissione Capitale italiana città del Libro 2024;
• presidente Comitato Nazionale Celebrazioni centenario Manlio Sgalambro;
• segretario unico comunicazione del Comitato Nazionale Celebrazioni Eleonora Duse.
È inoltre presidente nazionale del progetto “Undulna Eleonora Duse”, presidente e coordinatore scientifico del progetto “Giacomo Casanova 300”.
Ha pubblicato libri di poesia, racconti e romanzi. Si è occupato di letteratura del Novecento con libri su Pavese, Pirandello, Alvaro, Grisi, D’Annunzio, Carlo Levi, Quasimodo, Ungaretti, Cardarelli, Gatto, Penna, Vittorini e la linea narrativa e poetica novecentesca che tratteggia le eredità omeriche e le dimensioni del sacro.
Ha scritto saggi sulle problematiche relative alla cultura poetica della Magna Grecia e, tra l’altro, un libro su Fabrizio De André e il Mediterraneo (“Il cantico del sognatore mediterraneo”, giunto alla terza edizione), nel quale campeggia un percorso sulle matrici letterarie dei cantautori italiani, ovvero sul rapporto tra linguaggio poetico e musica. Un tema che costituisce un modello di ricerca sul quale Bruni lavora da molti anni.
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