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a cura di Micol Bruni
Manlio Sgalambro 100. Le celebrazioni di Manlio Sgalambro verso una filosofia altra con Pierfranco Bruni Marilena Cavallo e Tonino Filomena. Ministero della Cultura Comitato Nazionale Sgalambro. Verso una filosofia. Da Sgalambro a Zambrano”, Solfanelli Editore, pagine 280, elaborato per il Ministero della Cultura Comitato Nazionale Sgalambro, sulla filosofia e per la filosofia, segue un percorso asistematico che va da Maria Zambrano a Manlio Sgalambro per giungere, tra altri, a filosofi e antropologi come Ida Magli e Augusto Del Noce. Non mancano Masullo, Severino, Camus, Schopenhauer e Nietzsche.
Nuovo volume sul filosofo di Pierfranco Bruni con contributi di Marilena Cavallo e Tonino Filomena edito da Solfanelli. Sarà presentato a Washington il 5 marzo 2025.
In un’epoca in cui la filosofia corre il rischio di diventare un sapere sterile e lontano dalla realtà, Verso una filosofia – da Sgalambro a Zambrano ci ricorda quanto il pensiero sia sempre un cammino, un percorso da intraprendere con onestà intellettuale e apertura emotiva.
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Una domanda non usuale che riflette lo studio del lavoro è questa: Cosa facevano i filosofi greci nella vita quotidiana? A cosa pensavano? A cambiare il mondo o a interpretarlo? “Filosofare” era un mestiere? Era pericoloso? E se Socrate, Senofonte, Platone, Aristotele, Epicuro e Lucrezio fossero nostri contemporanei, discuterebbero di Genoma e di intelligenza artificiale? Quindi ha senso discutere oggi di filosofia? Perché “tediare” ancora i nostri ragazzi con la filosofia se poi i filosofi vengono considerati dei perditempo?
Sgalambro e Zambrano, in modi differenti ma complementari, ci invitano a pensare per cambiare, a riflettere per agire, a sentire per comprendere, superando le certezze del passato e accettando con coraggio la sfida del futuro ignoto, anche mettendo in discussione sé stessi e le proprie convinzioni.
Di cosa non importa.
Ma essere eredi è significante perché: “La ‘reductio’ di tutte le cose in Dio la conosciamo con un altro nome. In chi muore si rivela eo ipsola forza infera o, mettiamola così, la cara, vecchia essenza del mondo”. Essenza del mondo è un concetto chiave. Allontana qualsiasi pregiudizio di atarassia ma allontana il nichilismo e distanzia il pessimista dalla sua filosofia.
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Ciò che interessa Sgalambro in fondo è il fatto che occorre fare i conti con le età. Infatti: “Non v’è dunque che una sola età. Oppure, come possiamo anche dire, tutte le altre età sono faccende da psicologia. Solo la vecchiaia è in sé. Soltanto essa non chiede meno di una metafisica per essere trattata adeguatamente”.
Questo cosa significa? Significa porsi costantemente una domanda di senso che si chiama tempo. Sgalambro e il tempo. Un fatto. Non una metafora soltanto. Implica dunque un coinvolgimento con la metafisica. Credo che il vero problema sgalambriano sia proprio questo.
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Pierfranco Bruni è nato in Calabria.
Archeologo direttore del Ministero Beni Culturali, presidente del Centro Studi “Grisi” e già componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’estero.
Nel 2024 Ospite d’onore per l’Italia per la poesia alla Fiera Internazionale di Francoforte e Rappresentante della cultura italiana alla Fiera del libro di Tunisi.
Per il Ministero della Cultura è attualmente:
• presidente Commissione Capitale italiana città del Libro 2024;
• presidente Comitato Nazionale Celebrazioni centenario Manlio Sgalambro;
• segretario unico comunicazione del Comitato Nazionale Celebrazioni Eleonora Duse.
È inoltre presidente nazionale del progetto “Undulna Eleonora Duse”, presidente e coordinatore scientifico del progetto “Giacomo Casanova 300”.
Ha pubblicato libri di poesia, racconti e romanzi. Si è occupato di letteratura del Novecento con libri su Pavese, Pirandello, Alvaro, Grisi, D’Annunzio, Carlo Levi, Quasimodo, Ungaretti, Cardarelli, Gatto, Penna, Vittorini e la linea narrativa e poetica novecentesca che tratteggia le eredità omeriche e le dimensioni del sacro.
Ha scritto saggi sulle problematiche relative alla cultura poetica della Magna Grecia e, tra l’altro, un libro su Fabrizio De André e il Mediterraneo (“Il cantico del sognatore mediterraneo”, giunto alla terza edizione), nel quale campeggia un percorso sulle matrici letterarie dei cantautori italiani, ovvero sul rapporto tra linguaggio poetico e musica. Un tema che costituisce un modello di ricerca sul quale Bruni lavora da molti anni.
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