Moda, Teatro e Arte. Un intreccio che trascende la storia, attraversando uno spettro ampio, inimmaginabilmente grande. Dopo la Fashion for Art realizzata lo scorso anno a Fiuggi con Benetton e la media partner di Vanity Fair, approda nella splendida cornice viterbese della XX edizione del festival internazionale di teatro Quartieri dell’Arte, la Fashion for Theatre realizzata in collaborazione con il Gay Village.
Un progetto innovativo che associa il percorso creativo e artistico di brand, stilisti e artisti europei a quello di eccezionali interpreti e autori del teatro internazionale contemporaneo. Partecipano all’iniziativa Gianluca Ferracin e Andrea Masato per Edithmarcel, Ewa Gawkowska & Malgorzata Szcz?sna per La Métamorphosé, Anton Giulio Grande, Francesco Pimpinicchio per Might, Olga Sholoh, Alberto Terranova e Alessandro Vulcano, con la straordinaria partecipazione di Giano del Bufalo e dello Chef Stella Michelin Salvatore Tassa.
Il rapporto tra abito alla moda, oggetto d’arte, gadget e spettatore inizia nel Rinascimento, con esempi che vanno dalle scenografie di Raffaello per Ariosto a casa del cardinale Cybo alle city-comedies giacobite.
Gian Maria Cervo, direttore artistico del festival Quartieri dell’Arte, ha dichiarato: “Si può ritornare con la mente ai masque elisabettiani, alla fine dei quali gli spettatori potevano portarsi a casa pezzi di scenografia come souvenir: la stessa cosa avverrà con dei gadget alla fine di alcune delle rappresentazioni di questo eccitante progetto che arricchisce la XX edizione di Quartieri dell’Arte”.
Agli stilisti e ai creative designer coinvolti nell’iniziativa sarà chiesto di contribuire alle produzioni teatrali in programma nel festival internazionale di teatro Quartieri dell’Arte con capi e accessori delle loro collezioni, al fine d’interagire con le storie, le scenografie e gli artisti presenti.
Un sodalizio multiculturale, quello della Fashion for Theatre, che presenta per la prima volta a livello internazionale in Italia un prodotto casual ma allo stesso tempo cultural chic e che accosta outfit ricercati e originali a pezzi rari da collezione e parole d’autore.
Molto più di un evento di moda Fashion for Theatre: The Masque of Beauty rappresenta un connubio di bellezza e armonia, all’insegna di un ritrovato gusto per l’innovazione. Il nome del progetto s’ispira alla celebre rappresentazione teatrale di Ben Johnson, del quale si vuole ricordare il paradossale approccio con la fantasia, virtuale luogo in cui idee bizzarre si trasformano in bellezza.
“Questa prima edizione – ha dichiarato Leila Tavi, creative director di Fashion for Theatre –s’ispira ai masques di Ben Jonson, la cui struttura poetica era fatta di proporzioni armoniche che tracciavano idealmente una forma architettonica. Come non ricordare poi le fashion-play, che furono il risultato della controversa relazione con la moda della società tardo-vittoriana ed edoardiana? Un lungo sodalizio quello tra stilisti e teatro anche nella storia più recente, come testimoniano tanti nomi illustri: Chanel, Gaultier, Lacroix, Lucile, Poiret, Saint Laurent, Versace, Armani, fino ad arrivare alle creazioni di Vivienne Westwood per «L’opera da tre soldi» di Brecht, in scena nel 1996 al Burgtheater di Vienna. La forma ideale per un’edizione del Festival – ha poi aggiunto uno dei curatori dell’evento – che pone a confronto gli approcci politecnici di teatro rinascimentale e teatro contemporaneo”.
L’evento a cura di Giuseppe Giulio, Leila Tavi e Yuliya Galycheva vede la partecipazione della Rinascimentiamo Gallery e della GB EditoriA e la collaborazione di Lorenzo de Witt e del maestro T Kode.