Foto: Obama e l’Ayatollah Ali Khamenei
Dopo la roboante “batosta” elettorale del midterm il Wall Street Journal rivela (6 novembre) una lettera di Obama al leader religioso iraniano, l’Ayatollah Ali Khamenei. A metà ottobre, infatti, il presidente USA ha esortato la Guida Suprema iraniana verso un accordo sul nucleare.
Politica estera americana imprevedibile, tallone d’Achille nel corso delle ultime elezioni al Senato che pochi giorni fa hanno visto trionfare i repubblicani, gettando nello sconforto il Partito democratico.
Nella lettera Obama ha specificato a Khamenei che qualsiasi cooperazione contro l’ISIS è condizionata dal raggiungimento di un accordo tra l’Iran e le potenze mondiali sul programma nucleare di Teheran, entro la scadenza non prorogabile del 24 novembre 2014.
Josh Earnest, portavoce della Casa Bianca, preferisce non commentare la notizia assicurando “la politica USA nei confronti dell’Iran non è cambiata”, confermando però che gli Stati Uniti hanno affrontato l’argomento con l’Iran riguardo, appunto, la possibile campagna militare contro il Califfato nero nell’ambito dei negoziati sul nucleare dell’Iran.
Ad ogni modo Earnest sottolinea che “gli Usa non coopereranno militarmente con l’Iran né condivideranno informazioni di intelligence con Teheran”. Dal 2009 è la quarta volta che Obama scrive personalmente alla Guida suprema iraniana cercando di raffreddare rapporti sempre contraddistinti da tensioni e vecchi contrasti.
Inoltre, l’eventuale rapporto di alleanza, spaventa non poco altre potenze dell’area come l’Arabia Saudita e le monarchie sunnite del Golfo, come anche Israele, che considerano Teheran il vero nemico della regione.