Nel giorno in cui l’Occidente festeggia la “donna” gli eserciti del Ciad e del Niger hanno lanciato una nuova offensiva contro lo Stato del Borno, patria dei jihadisti di Boko Haram, territorio in cui migliaia di innocenti, donne e bambini sono vittime da mesi della follia del califfato di Abu Bakr al-Baghdadi.
All’offensiva di terra, lanciata alle prime luci dell’alba, è seguita quella aera ben più consistente della prima di circa due mesi fa. Il portavoce dell’esercito ciadiano conferma che “l’offensiva è in corso”. Il Ciad e il Niger, assieme al Camerun, avevano già lanciato un’offensiva contro Boko Haram a fine gennaio dal confine ciadiano, per cui l’attacco di ieri apre un nuovo fronte.
I miliziani di quest’area hanno da tempo giurato fedeltà al califfato nero e all’IS, per cercare di fermare questa ulteriore forza estremista che minaccia il centro del continente africano venerdì scorso l’Unione Africana ha annunciato la creazione di una task force regionale contro gli islamisti formata da 10mila uomini e di stanza a N’Djamena, capitale del Ciad. Qualora dalle parole si dovesse passare ai fatti si potrebbe esportare il modello anche in Nord Africa per tentare di fermare l’orrore dell’Is anche in quelle aree. Rimangono però seri dubbi sulla fattibilità concreta di tale disegno politico.
I paesi occidentali per adesso non si pronunciano e, come in altre occasioni, prendono tempo ma il massacro di Baga, avvenuto nella cittadina nigeriana tra il 3 e il 5 gennaio scorsi, è ancora vivo negli occhi di una popolazione ormai allo stremo.