Immagine: Sostenitori del presidente uscente Goodluck Jonathan.
Si è svolta ieri la seconda giornata di elezioni presidenziali in Nigeria. I candidati alla presidenza sono quattordici e, secondo i sondaggi locali, ci si attende un testa a testa tra i due favoriti, il presidente uscente Goodluck Jonathan (57enne cristiano ex generale golpista) e Muhammadu Buhari (72enne musulmano). Milioni di elettori si sono recati ai seggi malgrado il paese sia sconvolto dal gruppo terroristico di Boko Haram che anche in questi giorni ha colpito, provocando la morte di circa 41 persone. Tutto questo mentre il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon predica calma e si congratula per le elezioni, a parer suo, svolte in larga misura pacifiche, condanna però gli attacchi compiuti da Boko Haram ed altri che hanno cercato di minare il processo elettorale. Le proteste, sia chiaro, non sono mancate.
Migliaia di cittadini sono scesi nelle strade a Port Harcourt protestando per i possibili brogli e la presunta uccisione di attivisti. La polizia ha dovuto presidiare in forze la città, centro petrolifero nel sud della Nigeria, mentre nel nord-est del paese continuano i combattimenti tra i miliziani di Boko Haram e le unità governative inviate nell’area.
Fonti governative hanno confermato, infatti, che “uomini armati non identificati” hanno presa di mira diversi uffici elettorali nelle città di Kirfi e di Alkaleri, a circa 120 chilometri a est di Bauchi. Intanto è salito a 41 il numero delle vittime uccise sabato in diversi attacchi che hanno sconvolto oltra al nord alcune località del sud in mano ai cristiani del presidente uscente Goodluck Jonathan.
Tornando alle elezioni l’esito rimane ancora aperto e vede ormai la coppia Jonathan-Buhari in testa nelle preferenze, gli altri 12 candidati non avrebbero già nessuna chance. Entro 48 ore dovremmo quindi conoscere il nuovo presidente della Nigeria.