È sotto assedio da quasi un anno ma in gran parte nelle mani dei miliziani del califfato nero. Il sito di Yarmouk, campo profughi palestinese a sud di Damasco, in Siria, è ormai territorio degli jihadisti di Abu Bakr al-Baghdadi.
La notizia è stata data in queste ultime ore dalla PLO (Palestine Liberation Organization) che ha affermato: “I combattenti dell’Is hanno assaltato questa mattina il campo di Yarmouk e si sono impadroniti della maggior parte del territorio”.
Parole, queste, pronunciate dal direttore degli Affari Politici della PLO in Siria. Anouar Abdel Hadi aggiungendo che i combattimenti “proseguono all’interno”.
La situazione che desta maggiore preoccupazione è quella umanitaria, gli abitanti soffrono di carenza di cibo, medicinali e farmaci, i miliziani controllano infatti anche l’ospedale, il Palestine Hospital, e secondo altre fonti avrebbero sequestrato i medici e gli infermieri. Insomma, una catastrofe per gli abitanti dell’area, perlopiù donne e bambini già continuamente vessati da una guerra, strisciante, che sembra non volere mai finire.
Nonostante, quindi, la precaria situazione del campo non è stato possibile tenere l’area fuori dalla guerra civile siriana anche per la presenza di gruppi armati ribelli a Yarmouk.
Intanto, vista la tensione, la Giordania ha chiuso pro tempore il principale valico di frontiera con la Siria per scongiurare il passaggio dei terroristi del califfato nero.
In Iraq i miliziani dello Stato Islamico arretrano con l’esercito regolare ormai prossimo a riprendere la città di Tikrit. Piccoli passi verso, si spera, la liberazione delle forze jihadiste.