Roma – Il presidente cubano Raùl Castro è stato ricevuto, domenica 10 maggio scorso, in udienza privata in Vaticano da Papa Bergoglio, dopo essere stato accolto dal prefetto della Casa Pontificia, monsignor Georg Gaenswein.
Il colloquio durato circa un’ora nello studio del Pontefice adiacente all’Aula Paolo VI, è stato impregnato di sana cordialità e dalla gratitudine per il prezioso contributo dato dalla Santa Sede al disgelo e al riavvicinamento tra Cuba e Stati Uniti, del quale lo stesso Castro ha informato i giornalisti al termine della visita al Papa.
Durante l’incontro è stata discusso anche dei preparativi e dell’accoglienza che i cubani riserveranno al Papa in visita a Cuba il prossimo settembre.
Uno scambio di doni ha preceduto la lunga stretta di mano che il Pontefice e il presidente Raul Castro,si sono scambiati a suggello dell’incontro.
Una medaglia raffigurante San Martino copre un povero col suo mantello è stato il dono del Papa al presidente, accompagnato dalle parole : “ Mi piace regarare questa immagine , perché è quello che noi tutti dobbiamo fare, dobbiamo coprire la miseria della gente e poi promuovere la gente .. è segno di buona volontà..”.
Mentre Castro ha ricambiato con una medaglia commemorativa dei 200anni della cattedrale ad Avana e il dipinto del un noto artista cubano, Kacho, che rappresenta una croce, simile a quella di Lampedusa costruita con i legni dei barconi dei migranti, vicina ad un uomo in ginocchio, che il pittore ha realizzato espressamente per la visita di questi giorni al Vaticano, ispirata al viaggio del Papa a Lampedusa nel luglio 2013.
Dopo la visita a Papa Francesco, Raùl Castro ha lasciato il Vaticano per dirigersi a Palazzo Chigi ed incontrare il premier Matteo Renzi, al quale ha detto “ se il Papa continua così, torno a pregare..”.
“Oggi per Italia e Cuba è un giorno importante ma il meglio deve ancora venire” ha sottolineato Renzi.