ROMA (22 settembre 2015) – “In
un momento difficile qual è l’attuale crisi migratoria, è estremamente
importante garantire che tutti siano trattati bene, indipendentemente
dalla loro situazione giuridica,”
afferma Hans-Jorg Bannwart, capo delegazione del Sottocomitato delle
Nazioni Unite per la prevenzione della tortura (SPT) al termine della
sua prima visita in Italia.
La
delegazione del Sottocomitato presenta oggi le proprie osservazioni
preliminari confidenziali al Governo italiano, concludendo una visita di
sette giorni tesa a valutare il trattamento e le condizioni di
detenzione dei migranti, nonché le garanzie esistenti per la loro
protezione dalla tortura e dai maltrattamenti.
La
delegazione ha visitato una serie di strutture utilizzate per il
trattenimento dei migranti a Roma, Trapani, Pozzallo, Torino e Bari; ha
inoltre tenuto colloqui privati e riservati con le persone private della
loro libertà. Gli esperti hanno altresì incontrato funzionari del
Governo, la commissione Diritti umani del Senato, le organizzazioni
internazionali e i rappresentanti della società civile nell’intento di
trovare soluzioni che possano rafforzare le azioni messe in campo dalle
autorità per prevenire la tortura o altri trattamenti crudeli, disumani e
degradanti nel quadro della detenzione dei migranti.
“È importante riconoscere la vulnerabilità dei migranti,
specialmente di quelli sottoposti a limitazioni della libertà e a
provvedimenti di espulsione. Per questo sono necessarie garanzie
appropriate per la loro protezione. Auspichiamo che la nostra visita in
Italia contribuisca all’azione del Governo e di altre parti interessate
nel far fronte alle condizioni e alle pratiche che potrebbero mettere i
migranti a rischio di maltrattamenti”,aggiunge Bannwart.
Il
mandato del Sottocomitato per la prevenzione della tortura prevede la
realizzazione di visite sul posto e la formulazione di raccomandazioni
alle autorità statali al fine di stabilire efficaci garanzie contro il
rischio di tortura e maltrattamento nei luoghi di privazione della
libertà. Tale mandato deve inoltre essere integrato dalla creazione di
un meccanismo di prevenzione nazionale (NPM) indipendente entro un anno
dall’adesione dello Stato parte al Protocollo aggiuntivo.
Conformemente
alle disposizioni del Protocollo aggiuntivo, il Sottocomitato invierà
la propria relazione definitiva e confidenziale al Governo italiano, e
auspica di dar seguito al proprio dialogo costruttivo con le autorità in
un prossimo futuro.
La
delegazione del Sottocomitato per la prevenzione della tortura è
composta dai seguenti membri: Hans-Jörg Bannwart (capo delegazione),
Malcolm Evans (presidente del Sottocomitato), Paul Lam Shang Leen
(vicepresidente del Sottocomitato) e Margarete Osterfeld.
FINE
Per le richieste da parte degli organismi di informazione, contattare:
In Italia: Yulia Babuzhina (+41 79 201 0122 / ybabuzhina@ohchr.org)
A Ginevra: Cécile Pouilly (+41 22 917 93 10 / cpouilly@ohchr.org)
Contesto: Il
Protocollo opzionale sulla prevenzione della tortura, a oggi, è stato
ratificato da 80 paesi. Il Sottocomitato per la prevenzione della
tortura comunica le proprie raccomandazioni e osservazioni in una
relazione confidenziale allo Stato e, laddove necessario, al meccanismo
di prevenzione nazionale. Gli Stati parte sono tuttavia incoraggiati a
rendere tali relazioni pubblicamente disponibili. Per ulteriori
informazioni sul Sottocomitato per la prevenzione della tortura: http://www.ohchr.org/EN/HRBodies/OPCAT/Pages/OPCATIndex.aspx
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