Il referendum sulle “Trivelle” non ha raggiunto il quorum, e Renzi lo annuncia esultante e con grande soddisfazione davanti alle telecamere, in diretta da Palazzo Chigi ieri sera alle 11,18.
Affermare , il fallimento della consultazione è stata una esigenza immediata subito dopo la chiusura delle urne alle 23, che il premier ha manifestato in pieno, ed evidenziando la sua astensione al seggio, ha sottolineato che sono stati sprecati 300milioni di euro per l’indizione della tornata referendaria. Soldi che il governo avrebbe volentieri impiegato per acquistare 350 vagoni per i pendolari, ma che invece sono andati in fumo, per “la demagogia di chi ha voluto cavalcare il referendum per esigenze personali”, facendo riferimento ai “pochissimi consiglieri regionali e qualche presidente di Regione” che volevano farne solo “una conta” politica.
Nelle prime battute in apertura della diretta agli italiani, il premier afferma che “il governo non si annovera nella categoria dei vincitori ma crede che i vincitori siano i tecnici gli operai che domani torneranno tranquilli di aver conservato il loro posto.. ed è per loro che ho invitato all’astensione”.
I numeri stasera ci hanno dato ragione, i votanti si attestano intorno al 32 per cento, il quorum non viene raggiunto il partito della spallata è stato sconfitto… dice vittorioso, ancora Renzi… ponendo la posizione del governo in netta forza e superiorità politica soprattutto in vista del referendum sulle riforme di ottobre. Ma le opposizioni portano a casa comunque 15 milioni di votanti, che dal suo blog Beppe Grillo ringrazia sostenendo che fanno la differenza , a cui si aggancia uno tra i piu’ ardui sostenitori della battaglia, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano dicendo “Abbiamo superato la soglia di 10 milioni di voti che consideravamo necessaria per poter parlare di un successo: il governo dovrà tenerne conto”.