1 maggio 2016 – Il lavoro al centro delle riforme e dell’azione del governo, è quanto ribadito con forza stamattina da Cgil, Cisl e Uil in corteo sotto la pioggia, per la manifestazione del Primo maggio a Genova, “città multietnica e multiculturale, cartina tornasole dello stato di salute del Paese”,così Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, e dunque protagonista degli eventi in Italia programmati per celebrare la Festa dei lavoratori.
Il corteo nazionale partito a Genova da piazza della Vittoria intorno alle 10.30 si è svolto all’insegna su Sicurezza, occupazione e pensioni, i temi su cui congiuntamente i sindacati confederali Cgil,Cisl e Uil, hanno richiamato il governo e imprenditori, soprattutto sul rinnovo dei contratti e la riforma della legge Fornero sulle pensioni, per restituire dignità ai lavoratori e ai molti giovani senza lavoro.
Sono stati ricordati i luttuosi fatti di Carrara dei scorsi giorni, dove sono tragicamente periti due lavoratori sotto il peso di lastre di marmo, dunque intransigenza per tutela e sicurezza sui luoghi di lavoro, è quanto chiede Susanna Camusso, segreteria Cgil. Vogliamo proposte serie, non più slogan, sul futuro dei giovani, sulle pensioni, sull’empasse dei contratti scaduti, ha sottolineato la Furlan citando le parole di Mattarella al Quirinale, “Creare il lavoro è un dovere costituzionale vivo ed attuale”. Ecco perché non ci interessano gli slogan, ha continuato Annamaria Furlan, ma vogliamo proposte serie sulla riforma delle pensioni, sullo sviluppo. .. Oltre 8 milioni di dipendenti pubblici attendono il rinnovo del contratto di lavoro, lo Stato è il peggior datore di lavoro, accanto al settore privato dei metalmeccanici e della grande distribuzione nelle medesime condizioni”.
Priorità assolute che stamattina le sigle sindacali hanno in modo compatto portato in piazza a Genova, insieme al monito congiunto sulle politiche migratorie e su un’Europa separata da muri e fili spinati. Un’Europa che non vogliamo, ha concluso il segretario della Cisl Annamaria Furlan.
Senza momenti di tensione il corteo nazionale del Primo maggio di Genova partito da piazza della Vittoria e giunto alle 11 in piazza De Ferrari per poi concludersi alle 13, con oltre 5 mila persone, tra cui anziani, disoccupati, precari e tanti cassa integrati che hanno ascoltato in moso ordinato i comizi di Camusso, Furlan e Barbagallo, i tre leader confederali.
Al corteo di Milano partito da corso Venezia e giunto a piazza della Scala, un sindacalista è rimasto ferito nel corso di un alterco con un vigilantes di un negozio aperto. I sindacati autonomi durante la manifestazione di Milano hanno attaccato il governo e il Jobs act che non sta portando lavoro. Dal governo solo annunci e illusioni in questi anni, così Massimo Bonini della Camera del lavoro.
Sergio Camparino, presidente della Regione Piemonte in testa al corteo di Torino bagnato dalla pioggia, che da piazza Vittorio si è diretto a piazza San Carlo. Momenti di tensione si sono registrati nel corso del tragitto della manifestazione, per il tentativo di circa 150 persone di deviarne il percorso.
A Roma imponenti misure di sicurezza per il concertone previsto a piazza San Giovanni.
Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dal Palazzo del Quirinale ha lanciato il suo messaggio per la Festa del lavoro, alla presenza dei nuovi Maestri del Lavoro del Lazio.
Nel Salone dei Corazzieri, la cerimonia è stata aperta dagli
interventi del Presidente dell’Associazione Nazionale Seniores
d’Azienda, Antonio Zappi, del Presidente della Federazione dei Maestri
del Lavoro d’Italia, Vincenzo Esposito e del Presidente della
Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, Antonio D’Amato.
Ha quindi preso la parola il Sottosegretario di Stato al Lavoro e alle Politiche Sociali, Luigi Bobba.
Al termine il Presidente della Repubblica, dopo aver consegnato le
Stelle al Merito del Lavoro “alla memoria” di Francesco Zaccaria –
operaio della Società ILVA di Taranto, morto sul lavoro nel 2012 – e di
Pierlucio Tinazzi – dipendente della Società SITMB SpA, deceduto nel
1999 all’interno della galleria del traforo del Monte Bianco – ha
pronunciato un discorso.
Erano
presenti il Presidente Emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, il
Presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi, la Vice Presidente
del Senato della Repubblica, Valeria Fedeli, il Questore della Camera
dei Deputati, Gregorio Fontana, autorità civili, esponenti del mondo del
lavoro, rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e di realtà
territoriali e sociali.
In
precedenza il Presidente Mattarella si è recato a deporre una corona di
fiori al monumento dedicato alle vittime del lavoro in piazza Pastore,
davanti alla sede dell’INAIL di Roma, mentre al Quirinale, il
Sottosegretario di Stato al Lavoro e alle Politiche Sociali, Luigi
Bobba, coadiuvato dal Consigliere Direttore dell’Ufficio della
Segreteria Generale della Presidenza della Repubblica, Daniele Cabras,
consegnava le decorazioni della “Stella al Merito del Lavoro” ai nuovi
Maestri del Lavoro del Lazio.
da quirinale.it