Renzi a Messina per siglare il patto per la Città metropolitana. E’ giunto in ritardo, la città dello Stretto lo attendeva intorno alle 17.30 ma nel suo tour siciliano si è prima fermato a Taormina. Una tappa significativa per la politica internazionale. Ufficializzare e presentare al mondo Taormina, come sede dello svolgimento del G7 previsto il 26 e 27 maggio 2017 e anticiparne il programma del summit con i grandi della Terra. La Perla dello Jonio, sarà al centro dell’attenzione mediatica internazionale, ‘’Non c’è opera più impattante per l’economia di un territorio che la foto di gruppo del G7’’, sottolinea Renzi, che individua il Teatro Antico come area che ospiterà le delegazioni del mondo. ‘’Accogliendo l’arrivo dei sette capi di stato e di governo in questo teatro vogliamo dare il senso certamente dell’importanza delle questioni geopolitiche da affrontare, ma anche indicare un orizzonte diverso” .
A Messina, due gli appuntamenti in location diverse dove i cittadini hanno atteso il premier Renzi, l’Università scelta come zona neutra per la firma del patto, al posto di Palazzo Zanca e Palazzo dei Leoni, sedi del Comune e della Città metropolitana, e il Palacultura ‘’Antonello’’, dove centinaia di manifestanti urlavano il loro no al referendum costituzionale, sul quale di lì a poco Renzi avrebbe fatto le sue riflessioni.
Dopo un lungo discorso, alle 18, 54 nell’Aula Magna dell’Università, affiancato dal padrone di casa, il rettore Pietro Navarra, dal sindaco metropolitano, Renato Accorinti e dai 108 sindaci dei comuni della provincia, Matteo Renzi, appone la sua firma al Patto per lo Sviluppo di Messina, insieme ad Accorinti. Per la città dello Stretto, significa realizzare numerosi interventi infrastrutturali, di particolare rilevanza per lo sviluppo della Città metropolitana. Sono complessivamente 332 i progetti per la provincia di Messina che riceveranno i finanziamenti previsti nel Patto, di cui 61 milioni entro il 2017. Priorità è attribuita agli interventi per ”lo svincolo di Giostra, l’acquedotto di Fiumefreddo, il porto di tre mestieri, il porto turistico di S. Stefano di Camastra, e i numerosi interventi per il Consorzio autostrade siciliane, il Palazzo di Giustizia, la riqualificazione di quattro aree di Messina e ancora interventi per l’ambiente e per la messa in sicurezza dal rischio sismico e idrogeologico”.
Renzi ha sottolineato nel suo intervento che ‘’il metodo è cambiato rispetto al passato, quando si arrivava al paradosso di dovere restituire fondi europei per mancanza di progetti.. I sindaci – ha aggiunto il premier rivolgendosi ai 108 primi cittadini della provincia presenti alla cerimonia – oggi controllano quello che fa il governo e il governo controlla quello che fanno i sindaci. Adesso potete controllare dove andranno questi fondi e in che tempi’’