Roma – Consultazioni conluse. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella leaveva avviate giovedì per uscire dalla crisi di governo, dopo le dimissioni di Matteo Renzi per la pesante sconfitta subita dall’esito del referendum costituzionale. Iniziati con l’incontro con il presidente del Senato Pietro Grasso, seguito dalla presidente della Camera Laura Boldrini e dal Presidente emerito Giorgio Napolitano, Mattarella ha chiuso oggi i colloqui con i gruppi di Forza Italia, Movimento 5 stelle e il Partito Democratico. Nelle prossime ore, ha annunciato il Capo dello Stato al termine delle consultazioni, farà ‘’le sue valutazioni e prenderà iniziative per la soluzione della crisi’. . Mattarella ha poi auspicato che il clima politico possa articolarsi e svolgersi in modo dialettico, come è naturale e costruttivo” sottolineando che il Paese ha bisogno di un ‘’governo nella pienezza delle sue funzioni’’, nell’imminenza di adempimenti e scadenze che ‘’vanno affrontati e rispettati di carattere interno, europeo e internazionale’’. Condizione indispensabile per il Presidente è ‘’l’ armonizzazione delle due leggi elettorali per elezione della Camera e del Senato’’. La prima tra le priorità del nuovo governo, ha aggiunto Mattarella, è “il sostegno alle popolazione terremotate e la ricostruzioni dei loro territori”.
La proposta avanzata dal Pd di un governo di responsabilità nazionale non ha avuto seguito nel corso dei colloqui con il Presidente della Repubblica, al quale il partito di Renzi ha ‘’assicurato tutto il sostegno alla soluzione della crisi che riterrà più opportuna”. Lo afferma Luigi Zanda, capogruppo del Pd al termine delle consultazioni. “L’obiettivo è sempre quello di andare al voto in tempi il piu’ rapidi possibili”.
Presto una legge elettorale condivisa e poi al voto, ha detto Berlusconi dopo l’incontro con il Capo dello stato. Forza Italia – ha aggiunto l’ex premier -‘’non è disponibile a sostenere un governo di larga coalizione. Spetta al Pd esprimere e sostenere un governo per la parte restante della legislatura, che deve essere la piu’ breve possibile”.
Per la mobilitazione in piazza invece il Movimento 5 stelle favorevole al voto subito. Dalla decisione emerge una presa di distanza del M5s con il presidente Mattarella, malgrado l’incontro sia stato ‘’positivo e cordiale’’.
Sul nome tra i probabili candidati a premier, al Quirinale vi è al momento il massimo riserbo. Da qualche giorno in cima alla classifica tra i papabili per Palazzo Chigi è il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni e uomo di fiducia di Renzi, seguito dal ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio, il presidente del Senato Pietro Grasso ed anche il ministro all’Economia, Pier Carlo Padoan. Si è pure detto di un reincarico a Matteo Renzi che nel corso dei colloqui con Mattarella avrebbe escluso questa ipotesi.