Roma – “Ho accettato l’incarico di formare il governo. Sono onorato, ce la metterò tutta”. Così Carlo Cottarelli dopo l’incontro con il Capo dello Stato Sergio Mattarella – durato poco meno di un’ora – che gli ha affidato l’incarico di formare e far partire il nuovo esecutivo. “Con me il governo manterrebbe una neutralità completa rispetto al dibattito elettorale. Penso di presentare in tempi stretti la lista dei ministri e il programma in Parlamento”. “Se otterrò la fiducia – prosegue – traghetterò l’esecutivo fino a nuove elezioni, ad inizio 2019. Se invece non avrò la fiducia si andrà alle urne subito dopo il mese di agosto. Sotto la mia guida gestione di conti pubblici “prudente”, dice infine Cottarelli. Sul fronte europeo – spiega – che il dialogo a livello comunitario è importante. Bisogna proseguire sulla strada di un dialogo costruttivo. No consultazioni con i partiti, incontri con Fico e Casellati Il premier incaricato non farà consultazioni con i partiti. Subito dopo l’incontro con Mattarella – come da prassi – si è recato dal Presidente della Camera, Roberto Fico. Nel pomeriggio ha avuto un colloquio istituzionale con la presidente di Palazzo Madama Elisabetta Casellati
Di Maio: 2 giugno manifestazione a Roma “Lavoriamo per far partire le commissioni parlamentari e iniziare a realizzare il contratto di governo dal Parlamento. Finché non si va al voto il Parlamento ha un’unica maggioranza, M5S-Lega, e un contratto di governo da realizzare”. Lo dice Luigi Di Maio, al termine dell’incontro con Matteo Salvini. “Chiediamo di andare al voto il prima possibile”. Anche ad agosto? “Prima possibile”. Così Di Maio che aggiunge “Siamo totalmente convinti di portare avanti” l’impeachment. “Aspetteremo ancora qualche giorno – spiega il capo politico M5s – perché un ulteriore elemento è che si manda alle Camere un governo che non ha la maggioranza. Una cosa assurda”. “Chiamo i cittadini alla mobilitazione, fatevi sentire, è importante che lo facciate sin da ora. Organizzeremo delle manifestazioni pacifiche, simboliche”. Lo afferma Di Maio spiegando di aver appeso il Tricolore alle finestre degli uffici dei gruppi pentastellati e invitando a fare altrettanto ai militanti. “Il 2 giugno invito tutti a venire a Roma per una grande manifestazione” Pd: no a rievocazione marcia su Roma il 2 Giugno “Il 2 Giugno e’ la nostra festa, la festa dell’Italia. Chi vuole fare rievocazioni della marcia su Roma, con mobilitazioni ridicole contro l’Europa, contro il Presidente della Repubblica, contro la tutte le istituzioni, si fermi prima del precipizio.
Faremo vedere a Di Maio e a Salvini che la democrazia in Italia è forte”. Lo afferma il capogruppo Pd a Palazzo Madama, Andrea Marcucci replicando a Di Maio. “Lega e M5s vogliono alzare la tensione – sottolinea Marcucci – la richiesta di impeachment, le parole vergognose usate contro Mattarella, la marcia su Roma sono chiare indicazioni di percorso”. “Pagheranno per questa tracotanza, pagheranno per queste manifesta volonta’ di impoverire gli italiani per assecondare i loro folli disegni”, aggiunge.
Il Parlamento ha dovere di fare leggi a partire da quella elettorale. Chi prende un voto in più ha la maggioranza per governare”. Così il leader della Lega Matteo Salvini esprime la sua ira alla trasmissione di Matrix su Canale 5.”Il governo Cottarelli non parte perchè non lo vota nessuno in Parlamento. Lo vota solo il Pd, non va da nessuna parte”. Ha aggiunto Salvini a Matrix. Grazie a Mattarella torna il Pd ‘bocciato’ dagli italiani.Queste le parole di Matteo Salvini subito dopo che Carlo Cottarelli ha accettato con riserva l’incarico di formare il nuovo esecutivo. E attacca: “Questa non è democrazia, non è rispetto del voto popolare, è solo il colpo di coda dei poteri fortiche vogliono l’Italia schiava, impaurita e precaria. Le prossime elezioni saranno un plebiscito, popolo e vita vera contro caste e signori dello spread”. Questa mattina il leader della Lega aveva avuto parole molto forti sulla situazione politoca che si è venuta a creare. “Lo spread è in calo? Gli amici che decidono chi deve governare e chi no ora saranno contenti… Se i mercati si sentono rassicurati allora potremmo anche risparmiare i soldi che si spendono per le elezioni: facciamo votare 5 persone tra Berlino, Bruxelles e Parigi, decidano loro”. Lo ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini, ospite di “Circo Massimo” su Radio Capital, ancora “arrabbiato” dopo che il Capo dello Stato ha impedito il varo del governo M5s-Lega. Poi, incalzato sull’ipotesi di mettere in stato d’accusa Mattarella per questo ha replicato: “Ci vuole mente fredda certe cose non si lanciano sull’onda della rabbia. Io non mi metto a parlare di impeachment che è materia per giuristi e costituzionalisti”. Salvini – parlando della possibilità di tornare alle urne – ha detto: “Noi con i Cinque stelle alle elezioni? Vedremo, valuteremo sui progetti. Ma vorrei sapere che fa Berlusconi. Ora si parte dal lavoro che abbiamo fatto assieme” – ha aggiunto – ribadendo di aver trovato nel Movimento cinque stelle persone “serie e costruttive”. E proprio al Cavaliere, lancia l’ultimatum: “Se vota il governo Cottarelli, addio alleanza”. Rassicurazioni arrivano – a stretto giro di boa – da Giorgio Mulè (Fi): “non lo voteremo, non avrà i numeri”. Sulla stessa lunghezza d’onda il Presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: “non avrà la fiducia di Fratelli d’Italia al cento per cento”. Salvini aggiunge: “Adesso l’unica cosa certa è che c’è una maggioranza in Parlamento che può proporre e approvare le leggi. Per prima cosa facciamo partire la discussione sulla legge elettorale – spiega Salvini – perché adesso il lavoro passa al Parlamento e, essendo questa una Repubblica parlamentare, sarà lì che si faranno le leggi. A meno che la Merkel non ce lo voglia impedire…”. Salvini ha convocato per domani a Roma il consiglio federale della Lega. E’ la prima volta che la riunione si svolge nella Capitale. L’incontro è fissato per le 14, ma in mattinata, alle 10, è previsto anche che si vedano i gruppi. All’ordine del giorno “comunicazioni del segretario”. Grillo: italiani avviliti, mercato parla al posto loro “La gente è avvilita perchè qualcuno o qualcosa parla al posto di milioni di italiani”, questo “e’ il mercato”. Lo dice Beppe Grillo in un video pubblicato su Facebook. “Il mercato parla con frasi del tipo: è ottimista, ha raggiunto il suo equilibrio, è euforico, è contento, è salito, è sceso. Allora ho provato a chiamarlo perchè ho detto: ‘voglio parlarci’. Avrà un algoritmo che mi può parlare con la voce con cui si esprime. L’ho sentito e mi ha detto che è avvilito, che è sotto analisi a Bruxelles e mi ha detto anche che parla perchè questo silenzio non lo puo’ assolutamente sopportare. Diventa anche sentimentale a volte. E’ avvilito perchè deve sopperire a cose che non gli competerebbero”, sostiene.”Mi ha raccontato con somma nostalgia quando era il mercato, quello vero, quello delle patate, della frutta e della verdura…” quando aveva “quel mondo suo che gli e’ sfuggito e adesso parla come le persone. Oggi è lo pseudonimo del capitalismo piu avvilente e di predazione che abbiamo in Italia”.
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Carlo Cottarelli – Nato a Cremona nel 1954, laureato in Economia a Siena, master alla London School of Economics, ha lavorato dal 1981 al 1987 presso la direzione monetaria del Servizio Studi della Banca d’Italia e dal 1987 al 1988 al Servizio Studi dell’Eni. E’ stato direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale (FMI) per Italia, Albania, Grecia, Malta, Portogallo e San Marino da novembre 2014 a ottobre 2017. Da ottobre 2013 a ottobre 2014 – nei governi Letta e Renzi – è stato commissario per la Revisione della Spesa Pubblica in Italia. Dal 2008 al 2013 Direttore del Fiscal Affairs Department del Fondo Monetario Internazionale.
Attualmente, oltre ad essere Direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani (incarico a titolo gratuito), è visiting professor alla Bocconi.